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Continuano le nostre case history del brokeraggio assicurativo: la programmabilità del software e la progressiva automazione dei processi, garantiscono al Broker stabilità e uno sguardo nuovo al mercato.
“Dott. Golova Nevsky (Alessandro Golova Nevsky, Amministratore Delegato di Assintel, ndr.), buongiorno e grazie per la disponibilità. Noi lavoriamo assieme dal ‘98…”
Esatto, possiamo dire che lavoriamo assieme dal secolo scorso e per certi versi lo è davvero: questi ventidue anni tecnologici sono stati molto lunghi e intensi – basti pensare che per organizzare questa intervista all’epoca ci saremmo mandati un fax! In tutta sincerità, devo dire che all’inizio l’esperienza con IAssicur fu un po’ faticosa: capimmo subito che, in un certo senso, ci insegnava il mestiere e che dovevamo crescere insieme.
C’è poi stata una lunga fase, tra pause e miglioramenti, che non ha modificato granché il rapporto tra Diagramma e Assintel, fino ad un paio di anni fa quando ci è venuto il dubbio se continuare o meno ad utilizzare IAssicur.
“E poi, cosa vi ha convinto a continuare?”
Da una parte, siamo tutti consapevoli del fatto che – inevitabilmente – dietro a periodi “nebulosi” spesso si nasconde un grande lavoro di ricerca e sviluppo. Dall’altra, la presentazione che avete fatto su Assinews dei nuovi prodotti di IAssicur è stata una bella svolta: si sentiva la necessità di un certo contenuto e di vedere i frutti del periodo di stasi.
Premetto che in tutto il nostro Studio sono la persona che meno utilizza IAssicur ed è per questo che ho una certa cesura tra il 1998 e quella che possiamo chiamare “l’epoca delle Dashboard e dei Workflow”: a Natale 2018 feci una bella riunione con Gabriele (Gabriele Rossi, Ceo di Diagramma, ndr.) sulle reali necessità e glielo dissi in tutta franchezza: fu allora che mi parlò dei cambiamenti imminenti (DBI, velocità, nuovi moduli, ecc.).
“Era il periodo della fatturazione elettronica, se non sbaglio. ”
Esattamente. Ero convinto sarebbe stata un fantasma – un po’ come il passaggio all’euro – e non ero molto preoccupato. Il mio ufficio contabile invece era in fibrillazione e devo dire che dalla installazione del modulo non ho mai sentito proteste: come sempre, se una cosa funziona bene si capisce dal silenzio, dalla mancanza di lamentele. Fu un argomento interessante anche la Firma Elettronica: era un bel po’ che mi chiedevo come mai non funzionasse anche per le polizze – visto che il mondo stava andando tutto in quella direzione – e infatti lo avete implementato.
“Siamo arrivati all’epoca delle Dashboard!”
Sì, esattamente. Un vero cambiamento qualitativo secondo me: finalmente le potenzialità di IAssicur venivano sfruttate al massimo (anche perché, diciamocelo, piuttosto che imparare l’sql avrei preferito ripassare il greco). Io amo le novità se sono comode, funzionali e fanno risparmiare tempo: le Dashboard vanno proprio in questa direzione. E poi sono modulabili! Esulano finalmente dalla logica “protettiva” della maggior parte dei software.
“Quante ne avete attive al momento?”
Ne abbiamo nove: Contabilità Titoli, Ufficio Sinistri, Statistiche Commerciali, Contabilità Generale, Clienti, Fatturazione Elettronica, due sul Workflow e la DBC, quella Budget per competenza, che poi è quella che preferisco perché mi permette di avere uno sguardo di insieme su tanti dati (che prima si raccoglievano su fogli excel o addirittura su carta) e sugli andamenti statistici degli economics fondamentali. Anche la CLI è carina, quella che è agganciata al cliente per intenderci.
“A proposito di Workflow, voi avete cominciato a maggio dello scorso anno…”
Esatto, siamo partiti per la festa dei lavoratori! La decisione è partita a gennaio, seguendo il filo logico della “obbligatorietà imprenditoriale” dell’automazione delle procedure e a marzo siamo venuti a Milano per parlarne: ci siamo convinti subito, se una cosa ci piace e ha costi ragionevoli, non perdiamo molto tempo in convenevoli. Abbiamo cominciato coi Sinistri – ho creato una squadra apposita: un capo progetto, un’esperta dei processi aziendali e un giovane ingegnere. Ad oggi, siamo molto contenti e continuiamo il lavoro di rifinitura e miglioramento – come si dice, ora il mosaico ha tessere più piccole. Anche la nostra collaboratrice che più l’ha subito è molto positiva, nonostante il grosso cambiamento nel suo modo di lavorare.
“Quale sarà il prossimo step?”
Il workflow Titoli senza dubbio, così diamo una buona base a tutto l’ufficio prima di affrontare il successivo, quello commerciale sul CRM. Il Workflow mi piace molto devo dire, sebbene il concetto di flusso fosse noto già ai tempi di Parmenide, l’automazione dei processi è una vera svolta. Ci lascerà più tempo per studiare nuovi metodi di proposizione e aggiornamento e trovare i giusti partner per future linee di business: tutto il marketing di alto livello, diciamo. E poi, chi lo sa, l’appetito viene mangiando.