Pagina a cura di Irene Greguoli Venini
La tecnologia sta cambiando il mondo delle assicurazioni, ampliando le possibilità di scelta per gli utenti. Per esempio con polizze che si possono attivare in autonomia e all’istante dallo smartphone, con formule in cui si paga solo per l’utilizzo, per esigenze e attività specifiche e per periodi di tempo limitati, o con proposte che includono i rimborsi in automatico o che premiano i comportamenti virtuosi. Tra le nuove frontiere che il settore sta sperimentando per fare tutto ciò ci sono la blockchain, l’intelligenza artificiale e l’uso di chatbot.

La blockchain nel mondo assicurativo. La blockchain fa parte della più ampia famiglia delle tecnologie di Distributed Ledger, ossia sistemi che si basano su un registro (un database di informazioni digitali) distribuito, che può essere letto e modificato da più nodi di una rete: per validare le modifiche da effettuare al registro, in assenza di un ente centrale, i nodi devono raggiungere il consenso. Nel caso della blockchain il registro è strutturato come una catena di blocchi contenenti le transazioni e il consenso è distribuito su tutti i nodi della rete. Tra le caratteristiche di questo sistema ci sono la trasparenza e la verificabilità, l’immutabilità, perché i dati non possono essere modificati senza il consenso della rete, oltre alla possibilità di programmare determinate azioni che vengono effettuate al verificarsi di certe condizioni.
Diversi settori si stanno muovendo per sfruttare questa tecnologia, tra cui il mondo assicurativo, con la creazione di prodotti innovativi, grazie anche ai cosiddetti smart contract, ovvero protocolli informatici che si basano su condizioni e clausole e si attivano quando le situazioni reali corrispondono alle clausole e alle condizioni predefinite (erogando per esempio rimborsi in automatico in caso di ritardo di voli o treni).
Su questo fronte, per esempio si è chiusa positivamente una sperimentazione di prodotti assicurativi basati su blockchain, tanto che la piattaforma sviluppata verrà utilizzata per proporre polizze dal secondo trimestre del 2020: sotto la supervisione di un comitato scientifico composto da Ivass, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, CeTIF – Università Cattolica e Reply, il progetto ha coinvolto quattro compagnie (Mediolanum Assicurazioni, Cargeas, Nobis Filo Diretto e Reale Mutua), tre banche (Banca Mediolanum, Banca Popolare di Sondrio e Ubi Banca) e Aon Benfield Italia (broker assicurativo) con l’obiettivo di creare polizze intelligenti e istantanee all’interno dell’Insurance Blockchain Sandbox, un ambiente a regime controllato che permette di collaudare prodotti e i servizi basati su blockchain.
Sono state sperimentate tre tipologie di polizze legate al mondo dei viaggi (copertura del rischio maltempo, ritardo del volo aereo e smarrimento del bagaglio). La tecnologia blockchain e gli smart contract, infatti, hanno garantito la riservatezza delle informazioni e l’esecuzione automatica dei contratti in caso di sinistro, consentendo un’ottimizzazione del processo di emissione e di gestione delle polizze, con una liquidazione immediata del danno agli assicurati.
Sta sfruttando la blockchain, sul fronte della trasparenza e della sicurezza, anche Quixa, la compagnia digitale del Gruppo assicurativo Axa Italia, che ha creato Quixa smart, una nuova linea di prodotti per la salute, la casa e la sicurezza digitale, acquistabili direttamente da smartphone, tramite pagamento mensile con carta di credito. Tra le soluzioni proposte c’è Quixa smart salute, che prevede prestazioni come la telemedicina per mettersi in contatto con un medico o un pediatra anche in videochiamata, il rilascio della ricetta e consegna dei farmaci a domicilio, fino al trasferimento sanitario programmato e l’assistenza professionale a domicilio con infermieri, babysitter, dog sitter o fisioterapisti; poi c’è Quixa smart sicurezza digitale, per la protezione dai rischi derivanti dalla navigazione in rete, come gli attacchi alla reputazione o il cyberbullismo, e infine Quixa smart casa, che si occupa di inviare un professionista, come un elettricista o un idraulico, in caso di imprevisti in casa, 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno.

La tecnologia al servizio delle polizze. Al di là della blockchain, le nuove tecnologie stanno rendendo possibile un notevole ampliamento delle possibilità dal punto di vista assicurativo. Un filone promettente è quello delle polizze istantanee e pay per use (ovvero con il pagamento in base all’effettivo utilizzo), che permettono alle compagnie di rispondere al bisogno assicurativo del cliente esattamente nel momento in cui sorge l’esigenza e per il tempo necessario, con un processo completamente digitale: per esempio in viaggio, se si guida l’auto di un’altra persona o se si va in bicicletta, quando si pratica uno sport occasionalmente, se si fanno dei lavori in casa e così via.
Su questo fronte opera Yolo, gruppo italiano che offre servizi e soluzioni tecnologiche per il mercato assicurativo e che svolge l’attività di intermediazione esclusivamente in modalità digitale, consentendo di accedere in tempo reale ai prodotti di diverse compagnie. Utilizzando tecnologie quali l’internet of things, l’intelligenza artificiale e i chatbot, Yolo propone un’offerta di polizze on demand tramite l’app dedicata, su cui è possibile sottoscrivere le assicurazioni su base giornaliera o mensile, dalla tutela in caso di viaggi alla protezione del volo fino alle coperture per le attività sportive.
Un progetto nato in collaborazione con Yolo è per esempio Rendimax assicurazioni, la piattaforma e-commerce assicurativa di Banca IFIS, che offre polizze sia annuali sia a consumo in vari ambiti, come animali, viaggi, sport, bici, casa, sicurezza in città, sci e salute, con anche un chatbot, vale a dire un software di intelligenza artificiale in grado di rispondere alle domande e di guidare l’utente verso ricerche e soluzioni.
Nell’ambito delle polizze auto a puntare sulla tecnologia c’è, tra gli altri, Genertel, che premia i comportamenti virtuosi al volante con uno sconto al rinnovo della polizza grazie a un dispositivo autoinstallante posizionato sul parabrezza del veicolo che si connette allo smartphone tramite l’applicazione GoDifferent: il dispositivo rileva il movimento dell’auto e trasmette i dati all’app che, attraverso un algoritmo, valuta lo stile di guida (considerando fattori come le frenate e le accelerazioni non aggressive, il rispetto dei limiti di velocità, l’andatura e la capacità di prevedere le situazioni di pericolo rapportati a incroci, curve e strade rettilinee), fornendo al cliente feedback e consigli personalizzati per migliorare lo stile di guida e raggiungere il maggior sconto possibile.
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