L’utilizzo degli Etf all’interno di un prodotto assicurativo sostiene i rendimenti della gestione finanziaria e limita i costi
di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)
Arca Vita Etf Energy! 3.0 è un prodotto d’investimento assicurativo multiramo in forma di contratto di assicurazione per il caso di morte a vita intera. Si tratta di una polizza a premio unico con partecipazione agli utili affiancata da una componente unit linked, le cui prestazioni sono collegate sia al rendimento della gestione separata Oscar 100%, finalizzata a dare stabilità alle performance, sia al valore delle quote di un fondo interno della compagnia a cui è delegato lo sforzo di generare rendimenti più importanti anche a costo di maggiore volatilità. Le soluzioni disponibili sono segmentate su tre profili di rischio ovvero la linea Prudente, Ponderata e Bilanciata. La soluzione presa in esame si basa sulla combinazione d’investimento Ponderata, che prevede che il capitale al netto dei costi venga conferito per il 40% nella gestione separata e per il 60% nel fondo interno Valore Ponderato. Il premio iniziale comporta un versamento minimo di 10 mila euro mentre l’importo massimo è fissato in 750 mila euro. E’ possibile corrispondere ulteriori premi integrativi di importo non inferiore ad 5 mila euro, con limite massimo complessivamente versato nella gestione separata di 1 milione di euro. La parte investita nella gestione separata è contrattualmente garantita dalla compagnia e si adegua di anno in anno in base al rendimento di tale gestione, mentre la parte investita nel fondo interno varia in funzione delle attività finanziarie in portafoglio. La prestazione in caso di decesso dell’assicurato prevede il pagamento agli aventi diritto del capitale assicurato, dato dalla somma del capitale nella gestione separata – con un valore minimo pari ai premi netti versati- e del controvalore delle quote del fondo interno aumentato di una piccola maggiorazione caso morte. Che è variabile in funzione dell’età dell’assicurato al momento del decesso, ad esempio l’1% sotto il 65 anni. Tra le opzioni si segnala la possibilità di attivare una copertura opzionale che, in caso di decesso dell’assicurato, garantisce ai beneficiari un’integrazione fino ad un massimo di 25 mila euro se il risultato ottenuto è inferiore al capitale investito. Il cliente può richiedere la restituzione di tutto il capitale assicurato, con penali decrescenti che si annullano definitivamente dal quarto anno mentre il riscatto parziale non è consentito. Per quanto riguarda il motore finanziario, la gestione separata Oscar 100% deve le toniche performance storiche evidenziate in pagina ad una prevalenza di titoli di Stato italiani e obbligazioni, sia governative che corporate, mentre è trascurata la diversificazione ottenibile attraverso fondi. Quest’ultimo elemento è pienamente raggiunto, al contrario, dalla componente fondo interno Valore Ponderato. Dalla reportistica aggiornata a fine 2019 si evidenzia una netta prevalenza di Etf, che aiutano i gestori ad effettuare scelte tattiche e in parallelo permettono di comprimere i costi del prodotto. Il 50% del portafoglio è composto da Etf obbligazionari diversificati, con il grosso appoggiato ai Treasuries Usa come sottostante e al mondo emergente, mentre l’azionario vale il 41% del basket. In questo caso si è scelto di abbracciare l’innovazione di prodotto, attraverso Etf che adottano la copertura dei rischi di cambio ma anche prodotti smart beta minimum volatility, che mirano al controllo della volatilità. Nonostante la profilatura in termini di rischio Valore Ponderato ha restituito nel 2019 circa il 18% lordo. Guardando alle stime del Kid, già al netto dei costi, per Oscar 100% la compagnia può sfoggiare un rendimento atteso (sui 4 anni di orizzonte temporale) sempre prossimo all’1,4% medio annuo, a prescindere dalle dinamiche dei mercati finanziari. Per Valore Ponderato evidenzia giustamente un range molto disperso, con un utile medio annuo che può arrivare al 4,24% nello scenario migliore e -6,02% s ei mercati risulteranno fortemente sotto pressione. Il costo complessivo di quest’ultima componente si attesta, dopo 5 anni, al 2,36% medio annuo. (riproduzione riservata)