Il cda di della Banca popolare di Sondrio ha deciso di non accogliere le domande di ammissione a socio presentate da Amber Capital Uk e Amber Capital Italia sgr. La decisione va attribuita al fatto che non sussistono le condizioni stabilite dalla normativa e dallo statuto, rilevando anche il superamento del limite al possesso azionario dell’1% stabilito dall’articolo 30 del Testo unico bancario. Perciò l’istituto guidato dall’amministratore delegato Mario Pedranzini provvederà a contestare la violazione del limite in relazione ai possessi azionari dichiarati da Amber Capital Uk tramite i fondi Amber Active Investors e Amber Global Opportunities rispettivamente per il 5,09 e l’1,05% del capitale, richiamando il necessario rispetto del disposto di legge. Amber Capital Uk e Amber Capital Italia sgr potranno presentare istanza di riesame al collegio dei probiviri della banca. Immediata la replica dei fondi, che hanno appreso la decisione «con sconcerto e rammarico. Nel respingere l’interpretazione della normativa data dalla banca, si ribadisce che già a partire dal novembre del 2017 i fondi gestiti da Amber Capital Uk hanno complessivamente superato la soglia del 5% del capitale della Banca popolare di Sondrio comunicandolo tempestivamente alla banca stessa – oltre che, come richiesto dalla legge, alle autorità di vigilanza – la quale nulla ha avuto da eccepire fino a oggi, quando Amber Capital Uk e Amber Capital Italia hanno presentato per i fondi gestiti la domanda di iscrizione al libro soci». Per i fondi la decisione presa dal consiglio di amministrazione è «contraria al principio della democrazia azionaria proprio di una società quotata» e rappresenta «la dimostrazione del fatto che la banca non intende consentire ad azionisti – che pure hanno investito ingenti capitali nella società – di poter partecipare alla vita sociale ed esercitare i diritti previsti dall’ordinamento». Fonti di mercato hanno riferito all’agenzia MFDowjones che la decisione del cda è stata avallata da pareri legali esterni.
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