Ammontano a circa 410 milioni di euro le sanzioni che sono state inflitte lo scorso anno in 190 procedimenti condotti dalle autorità di controllo per la protezione dei dati personali europee. A evidenziarlo è l’ultimo rapporto statistico dell’Osservatorio di Federprivacy «Sanzioni privacy in Europa 2019», frutto di un’analisi svolta presso le fonti istituzionali dei trenta paesi dello Spazio economico europeo (See). L’autorità più severa in assoluto è risultata quella del Regno Unito (Ico), che ha irrogato multe per 312 milioni di euro, pari al 76% del totale complessivo delle nazioni prese in esame. Nella graduatoria invece delle autorità più attive, vi sono al terzo posto quella rumena (Anspdcp) con 20 sanzioni comminate, seconda quella spagnola (Aepd) con 28, e prima quella italiana con 30 provvedimenti sanzionatori irrogati nel 2019 per un totale di 4.341.990. Nonostante il Garante per la privacy italiano attenda da oltre sei mesi di rinnovare il collegio scaduto dal 19 giugno dello scorso anno, sio legge in una nota, l’Authority guidata da Antonello Soro, attualmente in regime di prorogatio con poteri limitati alla gestione degli affari di ordinaria amministrazione e quelli indifferibili e urgenti, ha comunque continuato a svolgere regolarmente le proprie attività ispettive, e già alla fine del primo semestre del 2019 aveva proceduto all’iscrizione a ruolo di 779 contravventori con una riscossione complessiva prevista di circa 11 milioni di euro.
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