Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto consolidato di 659 milioni di euro, che si confronta con 657 milioni realizzati nell’analogo periodo dello scorso anno. Le commissioni nette di periodo sono aumentate dell’1% anno su anno a 1,3 miliardi, mentre il margine d’interesse si è rafforzato del 14%, attestandosi a 132 milioni. Le masse amministrate sono aumentate dell’11% rispetto alla fine dello scorso esercizio, fino a 235,9 miliardi. La raccolta netta di periodo è invece in flessione a 7,3 miliardi, rispetto a 7,9 miliardi nei nove mesi dello scorso anno, mentre il cost/income ratio è del 31%. La solidità patrimoniale del gruppo è alta, visto che al 30 settembre il Common Equity Tier 1 ratio era al 19,7%. A fine periodo i private banker delle reti erano 5.902. Il portafoglio medio pro capite ammonta a circa 40 milioni, in crescita rispetto ai 36 di inizio anno. «Ancora una volta la nostra divisione si conferma nella capacità di generare valore per tutti gli stakeholder, in linea con quanto indicato nel piano d’impresa lanciato nel 2018, grazie al contributo di tutti i nostri private banker, manager, dipendenti di sede e delle società controllate», dice Paolo Molesini, ad e dg di Fideuram. (riproduzione riservata)
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