Big g sta raccogliendo e analizzando milioni di cartelle cliniche di cittadini Usa
La collaborazione con 151 ospedali punta a creare un motore di ricerca medico. Ma all’insaputa dei pazienti
di Francesco Bertolino
Google sta raccogliendo e analizzando i dati sanitari di milioni di pazienti americani. A loro insaputa. Secondo il Wall Street Journal, l’anno scorso Big G ha stretto un accordo con il gruppo cattolico Ascension che gestisce oltre 2600 siti di cura e 151 ospedali in 21 Stati Usa. La collaborazione ha consentito ad almeno150 tecnici di Alphabet l’accesso ad analisi, diagnosi, cartelle cliniche e altri dati sensibili di decine di milioni di cittadini americani. Il progetto – nome in codice Nightingale – ha come primo obiettivo la realizzazione di un software che combina intelligenza artificiale e algoritmi di machine learning per elaborare terapie e percorsi di cura personalizzati sul singolo paziente. Lo scopo ultimo di Google, tuttavia, è costruire un motore di ricerca sanitario che consenta di riunire i dati più disparati sui pazienti in una piattaforma, sempre e ovunque accessibile. Il fine, insomma, appare nobile, anche se non mancano dubbi sull’opportunità di affidare anche la raccolta e la gestione delle informazioni sanitarie a un colosso che già controlla e monetizza una massa enorme di dati personali. Più discutibili sono apparsi i mezzi utilizzati nel progetto da Google che ha però tenuto a precisarne la liceità. La raccolta dei dati clinici è infatti avvenuta all’insaputa di pazienti e medici interessati che sono stati tenuti all’oscuro delle analisi di Ascension e Google. La prassi risulta tuttavia consentita dalla normativa Usa in materia – risalente al 1996 – che permette agli ospedali la condivisione di informazioni sui pazienti anche senza il loro consenso, purché ciò serva a «portare a termine le loro funzione sanitarie». All’interno di questa ampia clausola si inserisce l’iniziativa di Big G che punta a rivendere il software creato con Ascension ad altri sistemi sanitari nel mondo. Per favorirne la commercializzazione, perciò, i tecnici di Mountain View stanno sviluppando il progetto in Google Cloud su cui il ceo di Alphabet, Sundar Pichai, ha più volte detto di voler puntare per espandere i ricavi al di là della pubblicità. Big G dovrà vedersela con le altre big tech americane che, complice l’invecchiamento della popolazione, hanno tutte scorto nella salute un’opportunità di business formidabile. Anche Amazon , Apple e Microsft hanno stretto accordi a vario titolo nel settore sanitario. Nessuna di queste collaborazioni però regge il confronto, per ampiezza e implicazioni, con quella fra Ascension e Google. Senza contare che Alphabet sta investendo miliardi in altre iniziative in ambito sanitario. Al gruppo fanno infatti capo anche Verily Life Sciences, società dedita allo sviluppo di dispositivi medici all’avanguardia, e Calico, azienda specializzata in biotecnologie e nella ricerca sulla longevità. Di recente, infine, Google ha comprato per 2,1 miliardi Fitbit, produttrice di dispositivi sanitari indossabili come orologi e braccialetti.
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