La corte dei conti sull’enpacl

Un avanzo economico di 90,6 milioni di euro dalla gestione economico-finanziaria 2017 e un patrimonio netto di 1.115,8 milioni di euro, che consente una copertura ampiamente superiore all’importo della riserva legale, garantendo le pensioni correnti per 10,07 annualità. È quanto è emerso dal controllo eseguito dalla Corte dei corti sull’esercizio 2017 dell’Enpacl nell’adunanza dello scorso 1° ottobre. La relazione sull’esercizio dell’Ente di previdenza non presenta alcun rilievo da parte dei giudici contabili ed è stata, per questo, approvata e trasmessa ai presidenti di Camera e Senato. Dalla relazione è emerso, inoltre, che nell’anno 2017 la spesa previdenziale complessiva è stata di 110,8 milioni di euro mentre le entrate contributive corrispondenti hanno raggiunto un ammontare di 171,4 milioni di euro. Il patrimonio mobiliare, inoltre, ha generato ricavi per 34,5 milioni di euro attestandosi, al netto dei relativi oneri, sui 25,9 milioni di euro con un rendimento del 4%. «La relazione 2017 della Corte dei conti conferma la sostenibilità del sistema pensionistico dei consulenti del lavoro», ha commentato il presidente dell’Enpacl Alessandro Visparelli, «nonché l’attenta gestione amministrativa e l’efficacia dei nostri investimenti finanziari. Tutto questo è frutto di un lavoro avviato nel 2012 con la riforma strutturale della nostra previdenza, a cui oggi possono guardare con fiducia anche le giovani generazioni. Va messo in evidenza», ha proseguito, «che l’Enpacl ha a cuore soprattutto l’adeguatezza delle pensioni dei consulenti del lavoro: ben il 75% dell’intero gettito per contribuzione integrativa, oltre all’intero contributo soggettivo, viene riversato sui montanti degli iscritti. E questa è una particolarità tutta nostra, che non sempre viene messa nella giusta evidenza».
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