Dopo 13 anni di vita e in anticipo rispetto alla naturale scadenza fissata nel 2022, suona l’ora del liberi tutti per Invag, il salottino voluto e partecipato da Mediobanca che imbarcò altri soci per detenere una quota dell’1,35% in Assicurazioni Generali. Nei giorni scorsi a Milano nell’istituto di Piazzetta Cuccia si è tenuta un’assemblea straordinaria della società di cui è amministratore unico Franco Zambon.
Erano presenti tutti i soci: March limited (10%) riconducibile alla famiglia Broggini, ex dirigenti di Generali, l’Aurelia dei Gavio, Mediobanca, Romano Minozzi di Iris Ceramica, l’Arca di Modena dei Panzani-Zannoni, l’imprenditore romagnolo Luigi Valentini e la bresciana Valsabbia Investimenti dei Brunori, ciascuno col 7,77%; Arvedi Steel Engineering, Unione Fiduciaria, il torinese Gruppo Ferrero, Cordusio Fiduciaria, Spafid (Mediobanca) e la lussemburghese Globo ciascuno col 6,22%; la Lavazza col restante 6,09%.
I soci hanno approvato all’unanimità anzitutto l’introduzione nello statuto del diritto di recesso volontario, richiesta avanzata da March Limited, Valentini, Arvedi e Spafid per disinvestire da Invag ricevendo la liquidazione in denaro della propria quota. Gli altri soci hanno acconsentito al recesso «convenendo che il valore di mercato delle azioni Generali sarà quello risultante dalla cessione in blocco, in una o più tranche, dei titoli di spettanza dei soci recedenti effettuata dall’amministratore unico a propria insindacabile discrezione nei dieci giorni di borsa aperta successivi alla data di comunicazione di recesso ».
I soci hanno chiesto altresì «di riconoscere a tutti gli azionisti la facoltà di disinvestire da Invag, richiedendo come alternativa al recesso, l’avvio di un procedimento di scissione parziale non proporzionale con assegnazione in favore di una newco, partecipata interamente dal socio uscente, di quota parte dell’attivo detenuto da Invag, previo rimborso del pro quota di debito».
Il diritto di recesso sarà esercitabile tra il 15 settembre e il 15 ottobre di ogni esercizio. L’assemblea ha poi deliberato l’avvio di una scissione parziale non proporzionale di Invag per i primi due azionisti uscenti, Globo e gruppo Ferrero, che hanno manifestato l’obiettivo di ricevere nel 2019 «in presa diretta la propria parte di azioni Generali». Così la prima ha costituito la newco italiana NewInv e la seconda la newco A.Gen. che riceveranno ciascuna lo 0,08% del gruppo del Leone. I due pacchetti sono in carico ciascuno nel bilancio della società a 22,8 milioni a fronte di 12,5 milioni del pro quota di finanziamento di oltre 200 milioni erogato a suo tempo da Mediobanca a Invag.
I soci di Invag avevano a suo tempo rilevato il pacchetto Generali quando il titolo del gruppo assicurativo valeva circa 30 euro, mentre oggi la quota, pesantemente svalutata negli anni scorsi, è in carico a 366,7 milioni, pari 17,5 euro ad azione, vicina alle attuali quotazioni. Quindi è venuto il momento giusto per uscire dal salottino.
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