di Paolo Panerai
Assicurarsi libera la mente, meno pensieri nei retropensieri. Per sé, per gli altri, per il paese nel suo complesso. L’Italia non è uno dei paesi dove questa liberazione è più sviluppata. Le ragioni sono varie e attengono anche alla cultura italiana che per fortuna non è solo pizza e mandolino, ma certo risente di uno stile meno rigoroso degli altri paesi europei. E di scelte politiche discutibili, anche sul piano fiscale. Infatti chi si assicura dovrebbe essere premiato per il gesto di previdenza. Nel tempo le agevolazioni fiscali hanno vacillato, ma soprattutto è stata abbandonata quella politica di promozione del valore sociale dell’assicurazione che nella rinascita del paese, dopo la fine della seconda guerra mondiale, lo Stato perseguiva attraverso le due compagnie pubbliche, Ina e Assitalia. Ina stava per Istituto nazionale assicurazioni e Assitalia includeva il concetto delle assicurazioni per l’Italia. Qui non è in discussione la privatizzazione delle due compagnie. Anzi renderne privata l’attività ha corrisposto al giusto ritiro dello Stato dall’attività economica. Il fatto non positivo è un altro: Ina, specialmente nel pieno boom degli anni 60, ha svolto un’azione di promozione del concetto di assicurazione anche nelle scuole. L ’occasione più grande per far crescere la sensibilità degli italiani verso il concetto di assicurazione è stata l’introduzione delle polizze obbligatorie per l’Rca. Purtroppo per una mancanza di azione che chiarisse bene il valore di un tale obbligo, la polizza auto obbligatoria è stata anche un’occasione per vedere, da parte di non pochi cittadini, quell’obbligo come un’opportunità di connivenza con altri assicurati e, per lungo tempo, non certo ora, con i carrozzieri per far eliminare ammaccature all’auto provocate da imperizia propria. Per fortuna tutto ciò è passato. Come è scomparsa, per molti rami, l’operatività opaca di non poche compagnie improvvisate. Sempre per fortuna sono brutti ricordi del passato scandali di compagnie finite in mano di spregiudicati operatori che le hanno portate al fallimento facendo crescere la sfiducia degli italiani nel settore. Un contributo non indifferente alla crescita delle polizze vita l’hanno dato le banche, con il fenomeno di bancainsurance agli sportelli delle agenzie e ora un contributo forte allo sviluppo delle assicurazioni lo sta dando negli ultimi anni l’innovazione tecnologica. In simmetria con il fintech, l’insurancetech è talmente profondo da cambiare radicalmente i metodi e i vantaggi delle assicurazioni. Ce n’è insomma abbastanza perché sia dato slancio allo sviluppo del mondo assicurativo italiano, creando un contatto di conoscenza e di collaborazione fra cittadini e assicuratori. Così come la giusta risposta ai danni patiti dai clienti di alcune banche è quella di elevare la cultura finanziaria di cittadini e aziende attraverso la formazione e l’educazione, altrettanto è bene avvenga con una precisa educazione per il mondo delle polizze. Fra le altre motivazioni Il Primo Milano Festival delle Assicurazioni, organizzato da Class Editori e da Assinews, ha anche questa dell’educazione attraverso convegni sia per gli addetti ai lavori che per cittadini e aziende, nello spirito appunto di un Festival. All’insegna della positività ma anche della rigorosa analisi. Durante il primo grande evento, dedicato a un settore fondamentale come le assicurazioni e la previdenza, in tutte le sue forme, si terrà l’annuale e consolidato Insurance Day in collaborazione con Accenture. E si terrà anche la premiazione delle compagnie, dei manager, dei prodotti innovativi delle migliori offerte, con Award dedicati anche agli Agenti e ai Broker. Il tutto in una scenografia di grandissimo effetto progettata dall’architetto Italo Rota, fresco vincitore con Carlo Ratti del concorso per il padiglione Italia all’Expo di Dubai 2020. Nelle conferenze e nei workshop organizzati durante i tre giorni del Primo Milano Festival delle Assicurazioni saranno affrontate tutte le tematiche più importanti che potranno consentire al settore e alle Compagnie di conquistare cittadini e aziende, migliorando significativamente il livello di sensibilità verso il dovere di assicurarsi.
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