Il Parlamento europeo conferma il suo totale sostegno alla posizione dell’UE sulla Brexit. L’aula plenaria del Parlamento Europeo ha infatti approvato, mercoledì 18 settembre, con 544 voti favorevoli, 126 contrari e 38 astensioni, la risoluzione che conferma la linea UE: nessun via libera a un accordo senza il backstop o “soluzioni alternative” credibili che consentano di evitare il ritorno della frontiera fisica tra Irlanda e Irlanda del Nord, preservando al contempo l’integrità del mercato unico.
Il Parlamento europeo è disponibile a esaminare soluzioni alternative al backstop che siano giuridicamente e operativamente credibili e in linea con i principi guida dell’UE. L’Europarlamento sostiene che le “soluzioni alternative” all’attuale versione del backstop per l’Irlanda “sono accettabili solo se consentono di evitare infrastrutture fisiche alle frontiere o le ispezioni e i controlli connessi, di tutelare l’economia dell’isola nel suo insieme, di salvaguardare l’accordo del Venerdì santo, tra l’altro mantenendo le condizioni necessarie per portare avanti la cooperazione nord-sud, e di garantire l’integrità del mercato interno dell’Unione”. Lo stesso Europarlamento ha espresso la disponibilità a reintrodurre un backstop per la sola Irlanda del Nord, come era stato concordato tra l’UE e Theresa May nel dicembre del 2017, prima che il governo britannico cambiasse idea chiedendo di allargare il backstop a tutto il Regno Unito. Intanto, la ministra finlandese Tytti Tuppurainen ha dichiarato, a nome della presidenza finlandese della UE: “Siamo pronti a estendere la scadenza della Brexit a fronte di una richiesta motivata da parte del governo britannico”, aggiungendo che “la pazienza è una virtù”.
Tuttavia, il presidente della Commissione UE Jean Claude Juncker ha detto all’Europarlamento che “il rischio di un mancato accordo per la Brexit resta reale, anche se un’intesa è sempre possibile”.
Juncker ha anche informato di aver invitato il premier britannico a fare proposte operative “per iscritto e fino a quanto non saranno presentate non posso dire che siano stati fatti dei progressi nelle discussioni. Tuttavia voglio dire che l’incontro con Johnson è stato cordiale, costruttivo e in parte positivo. La Commissione è pronta lavorare 24 ore su 24 per trovare soluzioni a livello tecnico e politico, ma non sono sicuro che ce la faremo. Ci resta poco tempo, ma dobbiamo tentare”.