di Francesco Bertolino
Secondo un recente report di S&P Global Ratings, nel 2018 il cybercrimine ha causato danni economici per 600 miliardi di dollari. Solo l’1% di queste perdite (6 miliardi) era assicurata. Per colmare il gap fra percezione e realtà molte assicurazioni hanno lanciato prodotti dedicati alla protezione da attacchi hacker. A volte, però, nota S&P, le assicurazioni si trovano a loro volta esposte ai cosiddetti rischi cyber silenti. Molte polizze tradizionali non contemplano un’esplicita esclusione dei danni causati dal cybercrimine come l’interruzione dell’attività di un’impresa in conseguenza di un attacco hacker alle sue strutture informatiche. Le società di assicurazione si trovano così a dover coprire danni non calcolati al momento della stipula: nel caso del virus NotPetya, per esempio, il 90% dei 3 miliardi di danni assicurati è stato coperto da polizze generiche. Per evitare il ripetersi di simili situazioni (che sono destinate a diventare sempre più frequenti) ieri Swiss Re e Capsicum Re hanno lanciato Decrypt, un prodotto di riassicurazione dedicato proprio ai cyber rischi, inclusi quelli silenti. Oltre a riassicurare danni fino a 50 milioni di dollari per cliente, Decrypt aiuta le assicurazioni a rintracciare esposizioni cyber nascoste in polizze tradizionali. (riproduzione riservata)
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