Secondo le stime dello Swiss Re Institute, nel 2018 gli assicuratori primari hanno ceduto circa 260 miliardi di dollari, pari al 5% dei premi diretti sottoscritti sui mercati riassicurativi globali.
Più di tre quarti di questo totale (200 miliardi di dollari) è stato raccolto nel ramo danni, con un tasso di cessione superiore dell’8,4% circa.
Solo il 2% circa dei premi vita è stato ceduto ai riassicuratori, pari a circa 60 miliardi di dollari.
Swiss Re ha attribuito la differenza al predominio delle polizze risparmio nel ramo vita, che in genere non sono riassicurati.
Nei rami danni, i tassi di cessione tra le regioni emergenti – in particolare in Asia emergente (Cina esclusa), Medio Oriente, Africa e America Latina – sono più elevati, il che indica che questi paesi sono più rilevanti nel settore riassicurativo che in quello primario.
Gli Stati Uniti e il Canada continuano a dominare i mercati della riassicurazione, rappresentando un terzo dei premi globali ceduti nei rami danni e il 53% nel ramo vita, anche se i tassi di cessione variano sensibilmente da ramo a ramo.
Ad esempio, i tassi di cessione nel settore auto sono molto bassi, intorno al 4%, ma molto elevati nei rami property (16%), nella responsabilità civile (14%) e in rami speciali come l’aviazione, la marina o l’ingegneria (oltre il 30%).
Swiss Re ritiene che il settore riassicurativo sia in una posizione migliore rispetto agli assicuratori primari, che si trovano di fronte a particolari vulnerabilità.
A causa del suo coinvolgimento relativamente basso nel settore auto, il settore riassicurativo dovrebbe subire un impatto piuttosto limitato dalla riduzione dei premi auto che può derivare dalle innovazioni dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS) e dal passaggio all’autotrasporto.
Analogamente, per quanto riguarda il ramo vita, i riassicuratori coprono principalmente il rischio biometrico, per cui è meno probabile che risentano della flessione del risparmio tradizionale.