«Le società di risparmio gestito sono diffidenti nei confronti delle nuove tecnologie, che a volte vengono percepite più come un rischio»: così il numero uno di Allianz in Italia, Giacomo Campora, ha commentato uno dei passaggi del discorso del presidente della Consob, Paolo Savona, ai mercati. Quest’ultimo ha mosso una critica alle sgr che continuano a percepire come minacce o rischi alcune innovazioni tecnologiche come blockchain e intelligenza artificiale. A questo proposito, cercando di cogliere il punto di vista dell’ex ministro, Campora ha detto che «è un angolo da cui si possono guardare le cose. Certamente chi presiede un’autorità deve dare degli stimoli e, di conseguenza, le sue parole possono anche essere lette come una critica dal taglio costruttivo». Dopotutto, ha osservato Campora, «l’innovazione è molto forte in finanza e non sempre è buona».
Il manager del colosso tedesco ha definito il discorso di Savona nel suo insieme «molto interessante» e accompagnato da «un profilo macroeconomico altissimo: è stato fatto da una persona che può ricoprire comodamente incarichi di vario tipo all’interno della nostra società, da ministro del tesoro a governatore della Banca d’Italia e, in questo caso, guida della Consob».
Anche secondo Alberto Minali, a.d. di Cattolica assicurazioni, la relazione di Savona è stata «interessante soprattutto nella parte che riguarda gli European safe asset», i titoli privi di rischio a livello europeo. «Uno strumento che per il settore assicurativo sarebbe molto importante per la parte di valutazione dei rischi dei portafogli assicurativi. È emersa qualche perplessità sulla nostra capacità (dell’Italia, ndr) di ridurre velocemente il debito. Credo che si dovranno fare degli sforzi un po’ più forti e più seri. Nel complesso mi è sembrato un discorso di alto livello e di alto inquadramento geopolitico».