BROKER

Un’analisi quantitativa e qualitativa. I costi e la produttività degli addetti. Alla ricerca dell’eccellenza

Autore:  Fausto Panzeri
ASSINEWS 308 – maggio 2019

Si sente spesso parlare dell’intermediazione assicurativa e dei maggiori esponenti di questa attività, che sono, senza dubbio, gli agenti e i broker.
Molto poco, invece, si conosce del personale dipendente da questi professionisti, sia per quanto riguarda le retribuzioni che il grado di produttività e dell’incidenza di questi costi sui ricavi delle ditte.

Parimenti risulta assai difficile effettua­re delle comparazioni tra le varie aziende di intermediazione a causa, soprattutto, della carenza di analisi statistiche basate su dati ufficiali e verificabili.
ASSINEWS, con l’ausilio dei dati raccolti da Plimsoll e con l’esa­me di numerosi bilanci è riuscita a effettuare un’analisi piutto­sto approfondita sulle risorse umane operanti nelle aziende di brokeraggio e si augura che da questa indagine, che andiamo a sintetizzare per i nostri lettori, possano emergere spunti di riflessioni e forieri di valutazioni proficue per chi nutre un reale interesse a una maggior conoscenza del settore.

Stimiamo che i lavoratori dipendenti delle ditte di brokeraggio assicurative siano circa 6mila, con una media di addetti di poco inferiore alle 5 unità per ogni ditta. Va da sé che il numero me­dio degli addetti assume uno scarso significato se si considera che aziende come AON e Marsh impiegano rispettivamente 1.065 e 803 addetti, alla chiusura dell’esercizio 2017, mentre diverse centinaia di imprese occupano 2 o 3 persone.
Nella tabella eviden­ziamo le stime effet­tuate da Plimsoll su un campione assai significativo di im­prese che viene sca­glionato in 4 fasce dimensionali.

 

Segnaliamo, altresì, che solo 3 aziende (AON, Marsh e Facile.it) impiegano più di 500 persone e circa una decina hanno in carico più di 100 unità.
Per quanto riguarda le retribuzioni, la situazione appare assai differenziata in relazione alla dimensione delle varie ditte. Quando parliamo di retribuzione ci riferiamo al costo effettivo sop­portato dal datore di lavoro, che è costituito dalla sommatoria di stipendio, oneri sociali, TFR e altri costi.

Solo per fare un termine di raffronto, segnaliamo che il costo medio del personale amministrativo delle imprese di assicurazione, nel 2017, è stato di circa 93mila euro per ogni addetto, mentre quello del personale dell’organizzazione pro­duttiva è stato di circa 54.800 euro.
Il costo medio per gli intermediari è stato, invece, di 36mila euro annui. Giova, però, rammentare che siamo di fronte a un costo medio che am­monta a 48.500 euro per addetto di aziende aventi ricavi superiori ai 2 milioni di euro.

Questa retribuzione scende a 36.300 euro per quelle con ricavi superiori al milione di euro e si attesta sui 33mila per le ditte che fatturano tra 500mila e un milione di euro. Il costo medio dei dipen­denti per intermediari con ricavi inferiori ai 500mila euro scende, invece, a 26mila euro annui. Analizzando i dati delle prime 3 aziende di brokeraggio, che sono le stesse che ricoprono le prime 3 posizioni nel ranking mondiale, scopriamo che il costo medio per addetto è assai più elevato della media nazionale e tocca i 77mila euro per la AON, i 79mila per Marsh e i 78mila per Willis.

Questa retribuzione appare abbastanza vi­cina a quella dei dipendenti delle imprese di assicurazione, mentre per gli altri operatori, sia pure con diverse sfumature, è analoga alla retribuzione media del settore dei servizi e del commercio.
Abbiamo posto sotto la lente di ingrandimento bilanci di numerose aziende di bro­keraggio per analizzare le differenze, talora vistose, tra il numero e la retribuzione dei dipendenti sia pure in presenza di analoghe di­mensioni di ricavi.

In taluni casi certe differenze sono comprensibili per la diversa tipologia del business svi­luppato. Solo per fare un esempio Amex, che in effetti svolge un’attività agenziale per conto dell’American Express, si può consentire il lusso di gestire più di 8 milioni di provvigioni con soli 8 addetti non dovendo sopportare diversi costi colle­gati alla commercializzazione e alla gestione dei prodotti collegati alle carte di credito.
Così come i broker specia­lizzati nella riassicurazione riescono a realizzare ricavi per addetti sensibilmente superiori a quelli dei broker assicurativi.

Solo per fare un esempio a ogni dipenden­te di AON corrisponde un fatturato di 171mila euro, mentre a ogni dipendente di AON Benfield, che opera esclusivamente nella riassi­curazione, è attribuibile un fatturato di 614mila euro. Lo stesso ragionamento vale per Marsh e Guy Carpenter, che appartiene allo stesso gruppo e opera esclusivamente nella riassicurazione, laddove il dipendente del broker di­retto gestisce 151mila euro, mentre quello riassicurativo ne gestisce 538mila.  Resta comunque il fatto che la media nazionale del fatturato gestita da ogni singolo addetto è di 150mila euro.

È, peraltro, evidente che questa media deve essere letta con grande attenzione poiché nelle aziende di piccole dimensioni non si tiene conto dell’attività del titolare in quanto non compare come lavoratore dipendente.
Tuttavia è possibile individuare il grado di produttività ed efficienza ge­stionale di quelle ditte, il cui personale gestisce, pro capite, numeri assai più importanti di quelli che si possono ricavare dalle medie nazionali. Nella tabella sottoesposta abbiamo indicato numerose ditte di brokerag­gio che hanno evidenziato ricavi comunque superiori ai 10 milioni di euro e contrassegnato quelle che ci sono parse davvero eccellenti sotto il profilo della produttività.

Ci pare opportuno rilevare che i gruppi di grande dimensione non han­no realizzato le famose economie di scala che dovrebbero, solitamente, essere connesse alle operazioni di merger and acquisition effettuate massicciamente negli ultimi decenni. La verità è che queste economie vengono sempre dichiarate al momento delle acquisizioni, ma ben raramente conseguite negli anni successivi; come peraltro è avvenuto anche per i grandi gruppi assicurativi.

Si può, infatti, rilevare che i leader di mercato hanno palesato una pro­duttività del personale inferiore ai 200mila euro per addetto, mentre per trovare le aziende più efficienti sul versante delle risorse umane bisogna esaminare i dati di quelli di media dimensione nelle quali gioca ancora un ruolo primario la figura dell’imprenditore manager, particolarmente attento alla gestione e valorizzazione del personale.

In questa ottica le aziende più efficienti oltre alle 2 specializzate nell’intermediazione riassi­curativa (AON Benfield e Guy Carpenter), paiono essere le italianissime Mansutti SpA e Assigeco Srl.  Si trovano, peraltro, aziende particolarmente efficienti anche tra quelle di taglia inferiore ai 10 milioni di euro, ma comunque in grado di svolgere un’attività professionale a tutto tondo.  ASSINEWS si propone di scoprire queste realtà e di proporle all’atten­zione dei lettori, ritenendo doverosa una ricerca dell’eccellenza italiana anche nell’ambito dell’intermediazione assicurativa.