Unipol/ Ceduta la banca, ora la compagnia bolognese si concentrerà sulle polizze. Il piano che sarà presentato il 10 maggio punterà sulla tecnologia, con una nuova divisione Vita. E il dividendo salirà ancora
di Anna Messia

Per Unipol non ci saranno piani di crescita all’estero e nessun accorciamento della catena è all’orizzonte. Sistemato il capitolo Unipol Banca (ceduta a Bper di cui ora controlla il 15%), il gruppo di Bologna potrà invece concentrarsi sul core business assicurativo. Il velo sul nuovo piano industriale 2019-2021 si alzerà il 10 maggio a Milano quando il group ceo, Carlo Cimbri, riconfermato al timone, illustrerà agli analisti gli obiettivi per il prossimo triennio.

Qualche segnale, il manager, ha però già iniziato a darlo. Dopo la cessione della Banca il gruppo Unipol non sarà più un conglomerato finanziario e neppure un gruppo bancario ma esclusivamente un gruppo assicurativo. Nel nuovo piano verrà posta molta attenzione «alla redditività e alla sostenibilità di produrre utili nel tempo», ha detto Cimbri durante l’ultima assemblea che ha approvato il bilancio 2018, aggiungendo che «sarà un progetto molto focalizzato sul valorizzare i migliori asset che il gruppo ha già nel suo perimetro». Di sicuro ci sarà quindi una forte spunta sul ramo Danni e sul business Vita. Già oggi Unipol è leader nel comparto Rc Auto, e prima in Europa per black box con oltre 4 milioni di clienti connessi. Tecnologie che il gruppo sembra intenzionato a portare in maniera diffusa un po’ in tutto il ramo danni, non solo con i servizi legati alla mobilità, ma pure nelle polizze per la casa nei prodotti per le attività commerciali in generale.
Nei giorni scorsi tramite la compagnia diretta del gruppo, Linear, ha per esempio lanciato una nuova app che premia il comportamento virtuoso dei guidatori. «Parleremo soprattutto di assicurazione, di tecnologia, di servizi legati all’assicurazione, di un nuovo modo di intendere l’assicurazione per accompagnare l’evoluzione del contesto tecnologico e sociale», ha aggiunto Cimbri. Mentre nel Vita la spinta alla crescita e alla redditività arriverà anche grazie alla nuova direzione Welfare e Vita, che è stata affidata ad Angelo Galetti, sotto il cui capello rientra anche Unisalute, guidata da Fiammetta Fabris. Immancabile il focus sul dividendo. Quelli di Unipol Sai, nell’ultimo triennio, sono stati pari a 1,2 miliardi, più del miliardo promesso nel vecchio piano mentre Unipol ha fatto un po’ meno dei 400 milioni indicati nel target. L’obiettivo sarà avere politiche dei dividendi sui livelli più alti del mercato, ha già promesso Cimbri. (riproduzione riservata)

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