Una nuova guida fiscale in abbinata con Milano Finanza in edicola domani
Strumenti e strategie per ridurre il prelievo dell’Erario su azioni, obbligazioni, fondi comuni, sicav, Pir, polizze assicurative, mutui, real estate, efficientamento energetico, donazioni
di Pietro Bozzelli – presidente Noverim srl
Lo scenario per il risparmiatore non è roseo. I tassi di interesse sfiorano lo zero e la ricerca del rendimento può comportare rischi non consapevoli, legati a fattori incontrollabili e anche incomprensibili ai non addetti ai lavori. Oltre a questo c’è chi vede all’orizzonte lo spettro della recessione sul Paese. In questo contesto il risparmiatore auspica la valorizzazione del capitale, la tutela dai rischi e dalle turbolenze del mercato e una imposizione fiscale sostenibile. Quale possibile soluzione? Esistono alcune tipologie di investimento che, pur avendo obiettivi e vantaggi molto differenti tra di loro, seguono la stessa logica. Possono realizzare progetti di vita, soddisfare ambizioni personali e esigenze famigliari, sostenendo l’economia reale attraverso l’innesto di un circolo virtuoso. Ad esempio è possibile, tra l’altro, ristrutturare un immobile, o investire in start up Innovative godendo di aliquote agevolate. Come se lo Stato ci concedesse una sorta di premio o dividendo sul denaro investito, sotto forma di minor pressione fiscale.
Il risparmiatore molto spesso è stato sollecitato verso scelte e forme di investimento rischiose. In realtà esiste la possibilità di avvalersi di strumenti che hanno un impatto diretto sulla quotidianità e che godono di interessanti benefici fiscali, come i Piani individuali di risparmio (Pir), se pur in attesa dei decreti attuativi nati per canalizzare risorse economiche nel tessuto imprenditoriale italiano con focus sulle pmi. Permettono la detassazione dei proventi a condizione che siano rispettati determinati requisiti, tra cui il limite dei 30 mila euro di investimento massimo e la condizione che siano mantenuti in portafoglio per almeno cinque anni. Oppure le polizze assicurative e altri strumenti previdenziali che offrono maggior sicurezza per il futuro, non solo dal punto di vista economico ma anche come forma di tutela per la salute, garantendo nel contempo un risparmio fiscale grazie alla loro detraibilità.
Anche la green economy, tema più che mai di attualità, è favorita dal legislatore. Gli investimenti in sostenibilità ambientale, tra cui l’efficientamento energetico, ad esempio, possono risultare convenienti considerando il vantaggio rilevabile nella dichiarazione dei redditi per i successivi dieci anni. Così come forme di mecenatismo o più di nicchia quali le donazioni a onlus o ancora gli interventi sul patrimonio dello Stato (art bonus, sport bonus ecc.), possono comportare notevoli benefici fiscali.
Se l’imposizione fiscale è pressante, qualche segnale di conforto ci deriva da una serie di disposizioni agevolative in ambito tributario. Come sempre l’informazione puntuale e la conoscenza della materia permettono di pianificare in modo efficiente ogni azione legata alla gestione ottimale del proprio patrimonio. Vista la complessità della normativa, rivolgersi a professionisti qualificati e specializzati nei vari ambiti diventa conditio sine qua non per investire al meglio il proprio capitale, garantirsi il futuro e, perché no, pagare meno tasse.
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