BROKER
Da uno studio di Plimsoll oggettivo e completo. I top 100 per ricavi e redditività. AON al primo posto, seguita da Marsh. Importante la presenza di gruppi nazionali
Autore: Fausto Panzeri
ASSINEWS 307 – aprile 2019
Il settore del brokeraggio assicurativo ci pare in buona salute ancorché non manchino ditte individuali, o costituite in forma societaria, che stanno attraversando momenti difficili per quanto riguarda lo sviluppo della loro attività e il raggiungimento di un buon livello di redditività o quantomeno di onesta sopravvivenza.
Un’analisi dell’intero comparto, peraltro, è sempre stata piuttosto difficoltosa, perché sia gli organi di informazione che le società di consulenza e di ricerca dispongono, soltanto dei pochi dati forniti dall’AIBA e in misura ancora minore dall’IVASS o dall’ANIA.
Salvo e poche lodevoli eccezioni i broker sono piuttosto restii a rendere pubblici i propri bilanci, probabilmente per non consentire ai concorrenti o, in certi casi, ai clienti di esaminarne le varie componenti.
È un atteggiamento che francamente non condividiamo perché ci pare poco coerente con le ambizioni di professionalità e trasparenza che molti di questi professionisti dichiarano di voler perseguire.
Questa forma di reticenza, peraltro, è ancor meno comprensibile per quei broker che, avendo costituito delle società, depositano i loro bilanci presso le rispettive Camere di Commercio, rendendoli pubblici per definizione.
Da tempo, però, la Plimsoll (vedi intervista di Luigi Giudice su questo numero), una società inglese specializzata nello studio di vari settori economici, ha preso in esame l’andamento delle società di brokeraggio operanti in Italia, ricavando tutti i dati dai bilanci e dai documenti ufficiali che ciascuna impresa deposita presso la Camera di Commercio di competenza.
CONTENUTO A PAGAMENTO
Il contenuto integrale di questo articolo è visualizzabile solo dagli abbonati a Non sei abbonato?
Scopri i piani di abbonamento
Sei già abbonato? Effettua il login nel modulo sottostante