Anche nel 2018 buonuscite e azioni gratis hanno fatto ricchi i top manager di Piazza Affari. In testa c’è Confalonieri, che grazie alla liquidazione di Mediaset ha ottenuto 9,5 milioni. Secondo Tamburi (7,7 milioni), terzo Della Porta (7 milioni)
di Roberta Castellarin e Paola Valentini

Con 9,53 milioni di euro Fedele Confalonieri è il manager che ha percepito la busta paga più ricca di Piazza Affari nel 2018. L’importo comprende i 6,5 milioni a titolo di integrazione al trattamento di fine rapporto (pari quest’ultimo a 22.500 euro) in seguito alla risoluzione del rapporto di lavoro da dirigente Mediaset, di cui però resta in cda come presidente. In totale i compensi erogati a Confalonieri nel 2018 sono stati 3,03 milioni, ai quali va aggiunta appunto la buonuscita. Sul podio secondo è Giovanni Tamburi , presidente e amministratore delegato di Tip, con 7,7 milioni. Terzo Massimo Della Porta, presidente di Saes Getters , con 7 milioni.
I dati emergono dalle relazioni sulla remunerazione pubblicate finora in vista delle prossime assemblee di bilancio 2018, che MF-Milano Finanza ha messo sotto la lente. Nelle tabelle di queste pagine sono indicati i primi 150 manager con i compensi 2018 più elevati, mettendoli in relazione con gli utili societari. Sono state sommate le parti fisse dello stipendio, quelle variabili non equity come i bonus, gli altri benefici non monetari (quali polizze assicurative) più eventuali indennità di fine rapporto aggiuntive (rispetto a quelle per legge), come appunto nel caso di Confalonieri.
Un discorso a parte meritano le azioni che derivano dai piani di incentivazione (sulla base del raggiungimento di determinati obiettivi di bilancio), che non sono state considerate, dato che al momento la loro effettiva attribuzione potrebbe essere subordinata alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di piano cui sono legate, oppure possono avere un lock up. Ad esempio, l’ad e dg di Unipol Carlo Cimbri può ricevere un pacchetto di azioni Unipol e Unipol Sai che valgono 10,3 milioni, ma queste saranno attribuite «subordinatamente al completamento del processo di consuntivazione delle condizioni del Piano 2016-2018», si legge nella relazione sulla remunerazione.

Il piano di Moncler invece prevede clausole volte a disciplinare ipotesi di malus condition e claw back e impegni di indisponibilità delle azioni sottoscritte successivamente al periodo di vesting. Al presidente di Moncler Remo Ruffini sono andate azioni di competenza del 2018 stimate a un fair value di 2,05 milioni (relative al piano 2016-2018) perché lo scorso febbraio il cda ha verificato il raggiungimento degli obiettivi di cui al piano in esame. Questo importo si aggiunge agli oltre 3 milioni di compensi monetari percepiti nel 2018.
Invece sul fronte di un’altra voce, quella delle buonuscite d’oro, dall’esame dei dati risulta che queste sono sempre molto presenti, anche se con alcuni tentativi di limitazione dopo gli eccessi visti negli anni scorsi. E nel frattempo c’è un maggior peso della quota variabile. In tal senso il gruppo Tamburi Investment Partners (Tip) ha fatto da apripista. La merchant bank specializzata in investimenti in pmi italiane creata e presieduta da Giovanni Tamburi , che è anche ad, ha pensato fin da subito di legare quasi per intero la retribuzione dei manager al successo dell’iniziativa prevedendo quindi una componente variabile (calcolata sulla base di una formula prestabilita) e una fissa «di entità notevolmente inferiore rispetto ai valori di mercato, ma comunque in grado di assicurare un sufficiente livello di retribuzione nel caso di esercizi poco profittevoli», dice la relazione di Tip. Non a caso Tamburi in totale nel 2018 ha percepito 7,7 milioni, di cui 550 mila euro fissi.

Il restante compenso variabile è pari al 7% dei ricavi consolidati di advisory e al 6,25% dell’utile lordo consolidato. Stessa logica per le remunerazioni del consigliere esecutivo e direttore generale Claudio Berretti e della vicepresidente e amministratore delegato Alessandra Gritti. Entrambi hanno avuto 4,66 milioni, di cui un fisso di 360 mila euro e una quota variabile di 4,3 milioni (il 4,25% dei ricavi di advisory e il 3,75% dell’utile lordo consolidato).
La parte variabile pesa molto di più di quella fissa anche nel caso del presidente di Saes Getters , Della Porta. Qui infatti il compenso fisso ammonta a 839 mila euro, mentre il bonus si attesta a 6,129 milioni di euro. Saes Getters ha chiuso il 2018 riportando un utile netto consolidato in crescita a 232,3 milioni di euro, che si confronta con i 13,9 milioni dell’esercizio precedente. Il forte rialzo è legato principalmente alla plusvalenza lorda (262,4 milioni di euro) generata dalla cessione alla società statunitense Entegris del business della purificazione dei gas. Nel caso di Salini Impregilo il presidente Pietro Salini ha una remunerazione totale di 5,6 milioni di euro, di cui 3,5 milioni fanno parte di bonus e altri incentivi.
Tra le uscite eccellenti c’è quella dell’ex ad e dg di Tim , Amos Genish, a cui sono andati 4,15 milioni, di cui severance (corrispettivi per la cessazione del rapporto, aggiuntivi rispetto al trattamento di fine rapporto e del preavviso) per 2,8 milioni dopo aver guidato il gruppo di tlc per poco più di 13 mesi. Un importo decisamente più basso rispetto a quello che aveva percepito l’ex ceo Flavio Cattaneo (uscito nel luglio 2017 al manager erano andati di 25 milioni dopo 16 mesi nel gruppo Tim ). Gli stipendi del gruppo sono stati calmierati dato che l’assemblea degli azionisti del 4 maggio 2018, che ha nominato il nuovo cda in carica, ha stabilito in 2,2 milioni il compenso complessivo annuo dell’organo, da ripartire tra i suoi componenti.
Intanto le remunerazioni pagate dalle banche restano piuttosto stabili perché vedono prevalere la componente fissa. Il primo banchiere è al 15° posto: Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo , che ha incassato nel 2018 4,2 milioni, +5% sul 2017, con la banca che nell’anno ha macinato utili per 4 miliardi. Nel comparto assicurativo il più pagato è il già citato Cimbri, ad e dg di Unipol , 14° in classifica con 4,4 milioni. (riproduzione riservata)
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