Per il nuovo consiglio L’autorità chiede alta reputazione e competenze digitali
Oggi scade il termine per la presentazione delle liste. Per ora c’è solo quella di maggioranza, che conferma Bedoni e Minali. Il 40% del board si avvia al rinnovo
di Anna Messia
La consegna delle liste per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Cattolica Assicurazioni è fissata per oggi alle 17. Il velo sui nomi candidati si alzerà però solo domani. Nella partita delle nomine un ruolo importante lo ha avuto anche l’Ivass, che con la compagnia veronese ha un dialogo costante già dallo scorso anno, quando era stato approvata la nuova governance monistica.
L’istituto di controllo assicurativo nei giorni scorso ha inviato una missiva a Cattolica per chiedere l’applicazione di criteri di professionalità stringenti nella scelta dei nuovi consiglieri. Da nominare ci sono 15 consiglieri, mentre non sembrano esserci dubbi sulla riconferma dell’amministratore delegato Alberto Minali e del presidente Paolo Bedoni. Quello che uscirà dall’assemblea di Cattolica del 13 aprile è il primo consiglio che si insedierà secondo la nuova governance monistica. Un assetto che elimina il collegio sindacale, dando più poteri al cda, che sarà ridotto da 21 a 17 membri. La prima novità evidente sarà quindi il taglio di quattro consiglieri, ma non solo.
Tra i criteri indicati dall’Ivass e già recepiti negli «orientamenti sulla composizione qualitativa e quantitativa del consiglio di amministrazione» approvati dal cda lo scorso 12 marzo, c’è per esempio la richiesta di un elevato livello complessivo delle competenze in campo finanziario e tecnico-assicurativo, con un occhio di riguardo alle competenze tecnologiche, digitali e di innovazione. Dovranno poi essere ovviamente rispettati i requisiti minimi sui consiglieri indipendenti e sulle donne in cda, per almeno un terzo. L’Ivass appare poi attento anche all’aspetto reputazionale.
Non a caso nell’audizione al Senato di martedì scorso sul recepimento della direttiva Shareholder II il segretario generale dell’Istituto Stefano De Polis ha suggerito al legislatore modifiche al Codice delle Assicurazioni per un’ulteriore stretta sui requisiti di professionalità e onorabilità degli esponenti aziendali, valutando la competenza acquisita nella gestione di partecipazioni e nella direzione degli affari di imprese finanziarie; come anche l’integrità basata sull’analisi di precedenti penali e amministrativi e la correttezza nei precedenti rapporti di affari, compresi il comportamento nei confronti dell’Autorità di vigilanza.
Per dare concretezza alle norme Ivass ha chiesto anche nuovi poteri per dichiarare la decadenza del soggetto in caso di carenze. La lista per il nuovo cda di Cattolica rispetta quindi i criteri indicati da Ivass e, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, prevede il rinnovo del 40% dei componenti. Resta poi da capire se verrà presentata una seconda lista. Dopo il passo indietro di «Cattolica al Centro» l’unica lista presentata il 18 marzo è stata quella del cda e il termine per la presentazione è stato di conseguenza prorogato a oggi. Le soglie previste per la legittimazione di una seconda lista si sono ridotte della metà a 154 soci e se la seconda lista riuscisse a ottenere in assemblea almeno 250 voti avrebbe diritto alla presidenza del comitato di controllo.
Le prossime ore saranno quindi decisive, mentre appare scontato che non ci sarà una lista di capitale (riservata ai soci che detengono almeno il 10% delle azioni, che prevede la nomina di un consigliere o due in caso di soglia al 15%), anch’essa prevista dal nuovo statuto. Warren Buffett, che da fine 2017 tramite Berkshine Hathaway è il primo socio di Cattolica con il 9,05%, sembra pronto a sostenere la lista del cda, come rivelato da Minali nell’intervista a MF-Milano Finanza di sabato scorso. (riproduzione riservata)
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