I gruppi valutano l’acquisto del 60% del progetto di Leonardo Caltagirone
L’operazione, che riguarda il centro commerciale a Roma, si definirà entro marzo. Mediobanca advisor
di Andrea Montanari
A Roma c’è un progetto immobiliare che da diversi mesi è al centro di un processo di rilancio che, con ogni probabilità, arriverà a compimento nell’arco di un mese, al massimo entro fine marzo. Si tratta dall’imponente area del Parco Leonardo , edificato a partire dal 1989 (la posa della prima pietra è avvenuta nel 2001) tra Roma e Fiumicino su 160 ettari di proprietà e che fa riferimento al gruppo di Leonardo Caltagirone . Un investimento che come si legge nel sito della holding dell’imprenditore capitolino ha un valore complessivo di 3 miliardi.
Oggi, a trent’anni dall’avvio dell’ideazione dell’intervento di riconversione urbanistica da area industriale a polifunzionale, lo stesso Leonardo Caltagirone è pronto a cercare alleati per dare continuità al progetto che era stato ribattezzato la Città del futuro e che oggi, soprattutto per la sua rilevante parte commerciale, potrebbe avere bisogno di un ripensamento e un potenziamento strutturale.
In particolare, secondo più fonti del settore immobiliare interpellate da MF-Milano Finanza, a studiare da tempo il dossier relativo almeno al centro commerciale Parco Leonardo sono il gruppo assicurativo Generali e Poste Vista. I due potenziali investitori -a curare l’operazione è l’advisor Mediobanca – sarebbero pronti a rilevare di fatto il controllo dell’intero progetto voluto da Leonardo Caltagirone , a capo dell’omonimo gruppo fondato nel 1971.
Nel dettaglio, sia Generali sia Poste Vita sarebbero intenzionate ad acquistare almeno il 60% del veicolo che gestisce l’insediamento commerciale del Parco (oltre 200 negozi), suddividendosi pariteticamente le quote. Un business center che si inserisce in un contesto che ha visto la realizzazione di 2.800 appartamenti, mentre il centro commerciale, un cinema che conta 24 sale, oltre a ristoranti e un altro mall (con 150 punti vendita).
Il deal vede impegnate da mesi le controparti che stanno definendo i dettagli per arrivare entro marzo al closing. Ma al momento non è ancora arrivato dal ceto bancario esposto nei confronti del gruppo (le due banche più esposte sono Unicredit e Intesa Sanpaolo ) il financing per definire l’intervento e non è stato costituito il fondo immobiliare che prenderà in gestione l’intero progetto del Parco Leonardo . Dal punto di vista finanziario, si tratta di un’operazione del controvalore di 150-200 milioni, mentre il valore del solo centro commerciale si aggira sui 270 milioni. Quello che è certo è la volontà delle parti in causa di arrivare al più presto a un accordo definitivo per il passaggio di proprietà. Con Leonardo Caltagirone che resterà coinvolto nel progetto con una quota del 30%.
L’ingresso sulla scena di Generali e Poste Vita si inquadra in un accordo quadro di co-investimento nel settore del real estate siglato sul finire dello scorso mese di gennaio e che vedrà le due compagnie assicurative mettere sul piatto la somma totale di 400 milioni. In particolare, come è già stato annunciato, la gestione e valorizzazione degli investimenti sarà affidata a Generali Real Estate sgr, che già gestisce i fondi immobiliari del gruppo Generali . Mentre, l’intesa «consente ai due gruppi di focalizzarsi sulla ricerca di opportunità di co-investimento europeo nelle principali destinazioni d’uso, con un focus particolare su uffici e retail, prevalentemente per la copertura delle riserve tecniche dei due operatori del panorama assicurativo italiano. Tra i grandi azionisti del Leone di Trieste figura Francesco Gaetano Caltagirone , recentemente salito alla soglia del 5%. (riproduzione riservata)
Fonte: