di Valerio Stroppa
Anche le polizze stipulate nel 2018 per proteggere la propria casa dagli eventi calamitosi entrano nel 730 precompilato. I dati relativi a tipologia di copertura, come pure quelli riguardanti gli altri contratti assicurativi detraibili (per esempio polizze temporanee caso morte), dovranno essere comunicati dalle compagnie al fisco entro il prossimo 28 febbraio. Con tre provvedimenti di ieri, l’Agenzia delle entrate ha approvato le specifiche tecniche per la trasmissione all’anagrafe tributaria delle informazioni relative ad alcune spese sostenute dai contribuenti e agevolabili: si tratta in particolare degli interessi passivi sui mutui immobiliari, dei bonifici «parlanti» connessi a interventi di ristrutturazione edilizia o di riqualificazione energetica degli edifici, nonché delle polizze assicurative.
L’aggiornamento delle specifiche, evidenzia l’amministrazione finanziaria, è volto «a consentire una compilazione sempre più completa della dichiarazione precompilata». Il comma 768 della legge n. 205/2017 ha inserito tra le voci detraibili al 19% ai fini Irpef anche i premi per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi stipulate relativamente a unità immobiliari ad uso abitativo. A partire da quest’anno, quindi, i cittadini che le hanno acquistate troveranno già nel proprio 730 gli importi su cui calcolare lo sconto fiscale. Ampliati anche i dati relativi agli interventi di ristrutturazione e/o alle spese «green» effettuate sulle parti comuni degli edifici residenziali, detraibili pro-quota dai condòmini che vi abitano (modifiche, pure queste, recate dalla manovra di bilancio per il 2018). Banche, intermediari finanziari, assicurazioni e amministratori di condominio dovranno quindi comunicare entro il 28 febbraio 2019 le informazioni sugli oneri rimasti a carico dei contribuenti nell’anno solare 2018. L’invio deve avvenire esclusivamente online, avvalendosi dei servizi telematici dell’Agenzia (Entratel o Fisconline). Gli aggiornamenti alle specifiche tecniche ufficializzati ieri dalle Entrate hanno ottenuto l’ok del Garante per la privacy con il provvedimento n. 13 del 24 gennaio 2019.
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