- Assoreti, i consulenti finanziari salvano la raccolta di fondi
A dicembre, il dato rilevato da Assoreti indica una raccolta netta positiva per le reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede pari a 2,6 miliardi di euro, con un incremento del 33,0% rispetto al risultato del mese precedente.
Un assicurazione istantanea, acquistabile per un viaggio o anche per un solo giorno e completamente personalizzabile online: si può scegliere non solo quali mezzi di trasporto coprire, ma anche gli ambiti di copertura (la propria persona o le cose che si portano con sé, i propri familiari che restano a casa o l’abitazione stessa). Si chiama MyMobility, la nuova soluzione di Instant Insurance firmata dal marchio commerciale Allianz Global Assistance di Allianz Partners. Per accedervi sarà sufficiente andare sul sito web dedicato mymobility.allianz-assistance.it, scegliere il proprio pacchetto di protezione e visionare il relativo preventivo in maniera istantanea.
Banca Mediolanum adotta l’intelligenza artificiale nel risk management utilizzando la piattaforma di Yields.io. La soluzione permetterà di gestire l’intero ciclo di vita dei modelli di rischio: dalla validazione dei dati alla misurazione di performance e benchmarking. Yields.io ha permesso di sviluppare un framework di validazione per i modelli di rating in maniera automatizzata.
In dicembre la raccolta netta per le reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede è ammontata a 2,6 miliardi di euro, in crescita del 33% rispetto al mese precedente: lo ha reso noto Assoreti.
Il documento fondamentale e indispensabile – ai fini della stipula della polizza assicurativa agricola agevolata 2019 e della successiva presentazione della domanda di sostegno – è rappresentato dal piano assicurativo individuale (c.d. Pai). Ciascun Pai, sottoscritto dall’agricoltore e rilasciato nel sistema Sian (sistema assicurativo agricolo nazionale), costituisce strumento propedeutico alla definizione del contratto assicurativo e documento necessario da allegare alla polizza individuale o al certificato di polizza collettiva per la richiesta del contributo. Sono considerati ammissibili i soli Pai sottoscritti dall’agricoltore e rilasciati nel sistema Sian, mentre non sono ammissibili i Pai nello stato di lavorazione, «in compilazione».
- Ponti a rischio, non solo Morandi ” Allarmi nascosti su altri cinque”
Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, assicura che dopo il crollo del ponte Morandi « tutti i viadotti interessati dall’indagine sono stati sottoposti ad ispezione, tra novembre e dicembre, da parte dei tecnici del Mit, che hanno intimato ad Autostrade di intervenire subito per le limitazioni di traffico e la messa in sicurezza». E però, la concessionaria e la sua ” gemella” Spea — società di Atlantia come Aspi, ma delegata al monitoraggio della rete autostradale — avrebbero “addolcito” i report di controllo su altri 5 ponti, ritenuti, se non a rischio, quantomeno in condizioni critiche. Che tuttavia non sono stati chiusi al traffico. Tanto che ieri i finanzieri del Primo gruppo di Genova hanno notificato altri 12 avvisi di garanzia ad altrettanti dirigenti e tecnici. Il nuovo filone d’inchiesta riguarda cinque viadotti autostradali su cui il procuratore capo Francesco Cozzi starebbe per affidare più approfondite consulenze tecniche: fanno parte del Primo tronco di Genova il ” Pecetti” e il ” Gargassa”, entrambi sulla A- 26 Genova- Gravellona Toce; il ” Sei Luci”, una sorta di rampa di collegamento tra la A- 7, Milano- Genova, l’elicoidale ( chiusa dopo il crollo) che si collega al ponte Morandi e lo svincolo di Genova- Sampierdarena, dal 14 agosto scorso fortemente trafficata perché è il passaggio obbligato per chi deve raggiungere Savona e Ventimiglia. Nel mirino delle Fiamme Gialle anche il ponte Paolillo sulla Napoli- Canosa, in territorio pugliese. Poi il viadotto Moro, sull’A- 14, la Bologna- Taranto, nel Comune di Ortona: una struttura a 25 campate aperta nel 1968, l’anno prima del Morandi. Lo scorso autunno il Mit lo chiuse per i controlli, ma dopo due giorni fu riaperto.
- Il grande incendio californiano “brucia” anche il colosso elettrico
Pali della luce e trasmettitori elettrici vecchi di decenni, negligenze nelle riparazioni, perfino rapporti d’ispezione falsificati. A finire “bruciato” dagli incendi della California c’è anche il maggior fornitore d’energia elettrica dello stato. Quella Pacific Gas and Electric Company su cui tutti hanno puntato il dito quando a fine novembre è stato finalmente domato l’inferno di Camp Fire, l’incendio peggiore della storia d’America. Durato 17 giorni e che ha ucciso 86 persone, devastato 600 chilometri quadrati di territorio, distrutto 18.800 edifici, provocando danni per almeno 16,5 miliardi di dollari. A innescare l’incendio, infatti potrebbe essere stato proprio un pilone difettoso di PG&E: azienda che d’altronde ha una lunga storia di negligenze e incidenti alle spalle. E anche se le indagini non sono in realtà ancora concluse il rischio di dover pagare miliardi di danni aveva già fatto crollare le azioni del colosso californiano dell’energia scese del 72 % da prima degli incendi. Andare avanti era un rischio troppo alto e martedì la società ha preferito proteggersi dichiarando bancarotta. Seguendo però la formula del Capitolo 11, che in America è una sorta di garanzia per le società perché ne congela i capitali ma permette di continuare a fornire servizio al riparo dai creditori. Almeno fino a quando non sarà stabilito – o ristrutturato – il debito.
- Report sulla sicurezza «ammorbiditi». Nel mirino sei viadotti in tutta Italia
Hanno raccontato di report aggiustati, edulcorati. L’obiettivo sarebbe stato quello di far apparire le condizioni dei viadotti migliori di quelle reali. Loro erano i tecnici e i responsabili dei collaudi, dei controlli e delle progettazioni di Spea, la società addetta al monitoraggio per conto di Autostrade. E le relazioni «corrette» riguardavano sei fra ponti e viadotti gestiti dal concessionario del gruppo Benetton sui quali avevano fatto le ispezioni: il Paolillo sulla Napoli-Canosa, il Moro vicino a Pescara, il Pecetti, il Sei Luci e il Gargassa in Liguria e il Sarno sull’A30. Risultato: dodici indagati per falso ideologico dalla Procura di Genova e una raffica di perquisizioni in mezza Italia da parte dei finanzieri del primo gruppo della Guardia di Finanza di Genova. Blitz nelle sedi Spea di Milano, Genova, Bologna e Firenze, dove sono stati sequestrati documenti cartacei e informatici. Negli uffici di Bari di Autostrade e in quelli periferici del ministero per le Infrastrutture e i trasporti (Mit). E a Terni, nella sede della società Alhambra che ha fatto delle consulenze per Spea.
- Quota 100, tempi stretti per i dipendenti pubblici
Con l’apertura dei canali per la presentazione delle domande di pensione anticipata, in quota 100 e opzione donna è partita la corsa all’uscita dal mondo del lavoro. Una corsa che però riguarda soprattutto i dipendenti pubblici che vogliono fruire della nuova possibilità di pensionamento con almeno 62 anni di età e 38 di contributi.
Infatti, per effetto della finestra mobile di sei mesi, devono presentare la richiesta entro oggi se vogliono uscire con la prima decorrenza utile, cioè al 1° agosto perché se iscritti a una gestione ex Inpdap maturano la decorrenza dal primo giorno successivo alla finestra. Contestualmente, però, devono anche presentare la domanda di collocamento a riposo all’amministrazione di appartenenza, che, in base all’articolo 4 del decreto legge 4/2019, richiede un preavviso di sei mesi rispetto alla decorrenza della pensione. Secondo i dati forniti dall’Inps, da martedì alle ore 19 di ieri sono state presentate 5.532 domande.
- «Riscatto della laurea a rischio Consulta sui requisiti di età»
Il riscatto della laurea con importo forfettizzato introdotto dal decreto legge 4/2019 suscita le perplessità dei tecnici del servizio studi di Camera e Senato.
Il meccanismo consente di valorizzare gli anni di studio universitario (laurea e dottorato di ricerca) effettuati dal 1996 in poi pagando il 33% dell’imponibile contributivo minimo previsto per la gestione previdenziale di artigiani e commercianti, e cioè circa 5.240 euro per ogni anno di riscatto. In pratica è stato clonato il sistema, già previsto dall’articolo 2, comma 5 bis del Dlgs 184/1997, riservato a chi vuole riscattare la laurea ma non ha ancora iniziato a lavorare e non è iscritto ad alcuna gestione previdenziale obbligatoria.
- Aziende sotto scacco e truffe È allarme cyberspionaggio
Allarme cyberspionaggio. È questa la nuova emergenza che imprese e amministrazioni pubbliche e private si trovano a dovere fronteggiare e gestire insieme a truffe, manipolazione dell’opinione pubblica perché le elezioni europee sono ormai prossime, per finire con il blocco e il “sequestro” di impianti e linee produttive smart e quant’altro rientra nell’internet delle cose. Queste le nuove minacce per il prossimo triennio secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio «Information security & privacy» della School of management del Politecnico di Milano che verrà presentato il prossimo 5 febbraio durante il convegno «Winter is coming: adapt to react!» e Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare.
Un primo elemento è l’aumento esponenziale dei cyberattacchi a cui le aziende italiane faticano a rispondere considerando la rapida evoluzione delle offensive online. Cresce il valore del mercato italiano delle soluzioni di information security e privacy che lo scorso anno ha raggiunto i 1,2 miliardi (+9% sul 2017). In realtà i big spender sono soprattutto le grandi aziende responsabili dei tre quarti degli investimenti mentre lo scorso anno il volano degli investimenti è stato l’adeguamento al Gdpr.
- Welfare aziendale, va riportato il fruitore dei servizi scolastici
Per accedere all’esenzione Irpef delle spese rimborsate dal datore per l’istruzione di un familiare, il dipendente deve presentare un documento da cui risulti la prestazione e il fruitore. Il documento può essere intestato al dipendente o al familiare. Queste le prime risposte delle Entrate in occasione di Telefisco 2019, che si svolgerà oggi, sulle forme di welfare aziendale in caso di conversione del premio di risultato da parte del lavoratore, in forza di contratti, accordi o regolamenti aziendali o volontariamente.
I furti o truffe sulle criptovalute negli scambi sono aumentati di oltre il 400 per cento nel 2018 a circa 1,7 miliardi di dollari, secondo un rapporto della società di sicurezza informatica statunitense CipherTrace pubblicato martedì.
Su 1,7 miliardi di dollari, il rapporto, che esamina l’attività criminale nel mercato della valuta digitale, 950 milioni di dollari derivano da furti da scambi di criptovaluta e servizi infrastrutturali, in crescita di quasi il 260 per cento rispetto ai 266 milioni di dollari del 2017.
- La battaglia tra Covéa e Scor: sette domande su un dossier esclusivo