Dopo la Spagna e il Cile la compagnia cerca nuovi mercati nei quali farsi spazio
L’assicurazione torinese guarda in particolare al Sudamerica, ma anche a Paesi europei come Portogallo e Norvegia. Intanto il gruppo chiuderà l’anno con 5 miliardi di premi e 120 mld di utili
di Anna Messia
La mente e il cuore restano a Torino ma Reale Mutua ha voglia di crescere all’estero. Per farlo guarda al Sudamerica, ma anche a Paesi europei, come la Norvegia e il Portogallo. A dichiararlo è il direttore generale della compagnia assicurativa piemontese, Luca Filippone, che a MF-Milano Finanza fa notare che già oggi il 20% del fatturato della compagnia, pari oggi complessivamente a 5 miliardi di euro premi, arriva da mercati diversi dall’Italia. Dopo Generali assicurazioni , Reale Mutua è la compagnia di assicurazione italiana con la maggior presenza all’estero.
Entrata in Spagna nel 1988, dal Paese iberico arrivano circa 900 milioni di euro di premi e l’anno scorso si è aggiunto il Cile, «che registra già un fatturato di 53 milioni, superiore al business plan che aveva fissato l’asticella a 49 milioni», aggiunge Filippone che vuole ancora crescere in Spagna, ma non solo. «Nel Paese iberico abbiamo un’ottima azienda con una squadra molto valida in grado di integrare nuove realtà e nei prossimi mesi vogliamo avere un ruolo proattivo per cercare occasioni per crescere tramite acquisizioni”, continua il numero uno della compagnia che nel mirino ha messo pure aree come il Sud America o il Portogallo. «Guardiamo a Paesi con rating migliore dell’Italia e che non siano troppo grandi per le nostre dimensioni», spiega più in dettaglio aggiungendo che l’obiettivo per i prossimi anni «è far crescere il peso dell’estero sul fatturato di Reale Mutua ad una percentuale compresa tra il 25 e il 30%».
La campagna di crescita oltre i confini nazionali è quindi aperta e le risorse per svilupparsi non mancano: l’assemblea dei delegati riunita ieri a Torino, presieduta per la prima volta da Luigi Lana, ha approvato il bilancio preconsuntivo 2018 con premi in crescita del 12,1%, oltre 5 miliardi, un utile di 120 ,6 milioni e un indice di solvibilità del 303%, ovvero oltre tre volte il minimo richiesto dalla normativa e tra i più elevati in Europa. Risultati che hanno consentito di erogare benefici di mutualità a favore dei soci (ovvero sconti sui premi delle polizze) per un totale di 9,9 milioni.
Nel 2018 c’è stata l’integrazione delle tre compagnie di Uniqa assicurazioni, acquisite nel 2017 e incorporate in Italiana Assicurazioni. Per il 2019 sono previsti ancora premi in crescita dell’1,6%, un ulteriore miglioramento del combined ratio (-1,1 punti percentuali) e un utile di 126,7 milioni, con un ulteriore rafforzamento del patrimonio netto e dell’indice di solvibilità, stimato in aumento al 310%.
«La nostra stabilità è stata premiata anche da Fitch che ha mantenuto il nostro rating a tripla B+, superiore all’Italia, e l’anno prossimo, con la prevista revisione del loro metodi di valutazione dovremmo tornare ad A-, «spiega il direttore generale. Un giudizio utile non per le emissioni obbligazionarie, visto che la compagnia non ha debito, ma per fare business e anche per crescere all’estero. La società sta poi investendo molto per lo sviluppo tecnologico, stanziando ogni anno una media di 40 milioni per investimenti tecnologici e digitalizzazione. «Quest’anno Reale Mutua ha compiuto 190 anni di storia», conclude Filippone, «pensando al prossimo decennio che ci proietterà ai 200 anni vogliamo creare una mutua più internazionale e moderna, che punta su tre pilastri, capitale, tecnologie e persone». (riproduzione riservata)
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