Alla fine del III trimestre 2018 i premi totali (imprese italiane e rappresentanze) del portafoglio diretto italiano nel settore Danni sono stati pari a 26,2 mld in aumento (+2,4%) rispetto alla fine del III trimestre del 2017. Si tratta della sesta variazione tendenziale positiva dopo cinque anni di continua riduzione.
E’ quanto emerge dalla recente statistica pubblicata dall’ANIA.
Vi ha contribuito sia la crescita dei premi del comparto Auto sia l’ulteriore aumento dei premi degli altri rami danni.
Più in dettaglio, i premi del ramo R.C. Auto, pari a 10.221 milioni, hanno registrato un lieve incremento (+0,5%). Dopo sei anni sembra quindi essersi arrestata la flessione dei premi iniziata nell’autunno del 2012.
Il ramo Corpi Veicoli terrestri (essenzialmente le garanzie incendio/furto, kasko totale e parziale dei veicoli), invece, con 2.319 milioni di raccolta premi a fine settembre 2018, è risultato in crescita del 5,7% rispetto all’anno precedente, in linea con quanto rilevato a fine giugno. Lo sviluppo dei premi di questo ramo è correlato con il rinnovo del parco veicolare in quanto sono generalmente i veicoli più nuovi ad acquistare queste coperture volontarie. Si evidenzia, infatti, che nei primi nove mesi del 2018 risultano essersi immatricolate quasi 1,9 milioni di nuovi veicoli.
Per quanto riguarda gli altri rami Danni, questi risultano ancora positivamente influenzati dal recupero del ciclo economico generale e dalle innovazioni di prodotto e crescono complessivamente del 3,2% come a fine giugno; si registra in particolare una variazione positiva superiore alla media nei seguenti rami: Merci trasportate (+3,3%), Altri danni ai beni (+5,5%), Tutela legale (+5,8%), Assistenza (+6,4%), Malattia (+7,5%), R.C. Aeromobili (+8,7%) e Corpi veicoli ferroviari (+16,7%); sono invece risultati in calo i premi del ramo Corpi veicoli marittimi (-7,2%) e Corpi veicoli aerei (-41,3%).
I restanti rami hanno registrato una crescita positiva ma inferiore al 3%.
Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. (43 imprese che rappresentano circa il 95% in termini di premi su un totale di 87 imprese attualmente autorizzate), alla fine di settembre 2018 sono stati contabilizzati 3,1 mld di premi, in aumento del 4,2% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2017.
Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato dell’11,8%: in particolare, nel settore Auto il peso è stato del 5,1% mentre negli altri rami danni del 17,9%. Per alcuni rami tale quota è stata superiore al 40%, come R.C. Aeromobili (54,9%), Merci trasportate (44,2%), Corpi veicoli aerei (50,2%) e Credito dove l’incidenza di tali imprese è stata pari all’86%. Resta invece particolarmente ridotta e inferiore al 5% nei rami R.C. Auto (4,5%), Malattia (4,7%) e Corpi veicoli ferroviari (4,4%). I premi del comparto Auto sono risultati in crescita dell’8,1%; in particolare, il ramo Corpi veicoli terrestri ha registrato un incremento del 5,4% rispetto al 5,8% delle imprese nazionali mentre nel ramo R.C. auto i premi delle rappresentanze sono cresciuti del 9,2% a differenza delle imprese nazionali che sono rimasti sostanzialmente stabili.
Analisi per canale distributivo e ramo
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la principale forma di intermediazione in termini di market share si conferma essere il canale agenziale (75,7%), in lieve diminuzione rispetto a quanto rilevato alla fine del III trimestre del 2017 (76,8%). In particolare i rami nei quali il canale agenziale risulta più sviluppato sono i rami R.C. Veicoli marittimi (94,4%), R.C. Auto (85,1%), R.C. Generale (81,0%), Cauzione (80,1%) e Altri danni ai beni (81,2%).
Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (8,3%), R.C. Aeromobili (14,5%) e Corpi veicoli marittimi (17,1%) nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 89,0%, 83,3% e 82,6%. Sono proprio i broker a rappresentare il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari all’8,4%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il Malattia, il Credito, le Merci trasportate e la Cauzione (rispettivamente 18,4%, 22,4%, 43,5% e 17,1%). Va evidenziato, comunque, che la quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale danni, nel 2017, in 21,7 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese.
Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche per il III trimestre 2018, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 54,0% mentre quella dei broker salirebbe a 30,1%.
Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 6,7% (6,5% nel terzo trimestre 2017), sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi nei rami Credito (25,3%) e Perdite pecuniarie (47,1%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Infortuni (13,1%), Malattia (14,1%), Tutela legale (10,8%), Incendio ed elementi naturali (10,6%) e Assistenza (8,9%).
La vendita diretta nel suo complesso (Direzione, Vendita telefonica e Internet) a fine settembre 2018 registra un’incidenza del 9,0% (era 8,2% la quota rilevata alla fine di settembre 2017).
Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che alla fine del terzo trimestre 2018, le agenzie in economia pesavano per il 4,4% (3,6% nello stesso periodo del 2017), mentre per il 3,5% il canale internet (come nel 2017); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta pari all’1,5%; in particolare nel settore Auto tale quota è pari al 2,7% mentre più bassa e pari allo 0,3% è quella relativa agli altri rami danni. In particolare i rami in cui, anche se marginalmente, si fa ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono l’Assistenza (2,0%), la Tutelea legale (1,6%), gli Infortuni (0,6%) e le Perdite pecuniarie (0,2%).
Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. i principali canali di distribuzione sono stati i broker con una quota pari al 38,2% e gli agenti con una quota pari al 42,1%. In particolare nel settore Auto è quello agenziale il canale distributivo più utilizzato dalle imprese con una quota del 60,9% mentre negli altri rami
danni il canale di distribuzione prevalente è risultato essere quello dei broker (45,2%). Gli sportelli bancari risultano essere il terzo canale di vendita con una quota del 12,6% (9,9% nel settore auto e 13,3% nei restanti rami). Risulta infine nel complesso pari a 6,0% la quota della vendita diretta.
Fonte: ANIA