Secondo un nuovo report di Willis Towers Watson e Mergermarket, nel primo semestre del 2018 il mercato M&A del settore assicurativo ha raggiunto un valore pari a 37 miliardi di euro, grazie a una serie di mega deal che hanno spinto il valore delle operazioni ai massimi livelli semestrali dall’ultima crisi finanziaria.
Nella prima metà dell’anno infatti nel settore sono stati siglati ben 14 accordi dal valore di oltre 500 milioni di euro, ma il totale degli accordi andati a buon fine è di 84, il volume più basso dal 2009.
I cambiamenti in atto nella natura dei modelli di business hanno rappresentato i motori trainanti alla base dell’impennata del valore delle operazioni M&A. A causa delle pressioni legislative sempre più incombenti, ne stanno emergendo di nuovi e molte aziende tentano di ritornare alla loro strategia di base.
Riguardo all’impatto dell’introduzione di Solvency II, Federica Pizzaballa, Senior Director Insurance Consulting & Technology di Willis Towers Watson, ha commentato: “Poiché le procedure, la rendicontazione e il monitoraggio sono rimasti pressoché immutati, i dirigenti hanno “rispolverato” le proprie risorse e hanno continuato a guidare le loro aziende in modo strategico”.
La svendita di quote partecipative indesiderate si è rivelata essere un trend sempre più comune tra le aziende che desiderano avvicinarsi a questo approccio, con il risultato che molti asset di valore sono di nuovo sul mercato. I livelli record di flussi in entrata – con riserve di liquidità pari a mille miliardi di dollari nel 2017 – hanno alimentato l’interesse per questi asset da parte di investitori privati, i quali hanno acquisito tali asset tramite complesse operazioni nel corso del 2018.
Le modifiche normative hanno svolto un ruolo significativo per gli asset statunitensi, poiché i ricavi aziendali hanno ricevuto un impulso immediato dalla riforma fiscale in atto nella regione fin da inizio anno e gli assicuratori americani sono diventati subito più attraenti agli occhi dei colleghi esteri, che rilevano un potenziale di guadagno maggiore negli USA rispetto al passato.
Mentre questi fattori suggeriscono una prospettiva positiva per le M&A nel settore assicurativo nei mesi a venire, altri fattori potrebbero ostacolare i deal maker, come i valori elevati che spingono i prezzi e l’aumento del tempo a disposizione per finalizzare gli accordi.
“Dall’annuncio alla chiusura dell’accordo trascorre un lasso di tempo sempre più lungo e, dunque, stiamo assistendo a un rallentamento delle attività registrate”, ha spiegato Jack Gibson, Managing Director di Willis Towers Watson. “In ogni caso, il debito rimane basso e, in seguito alle riforme fiscali, le aziende statunitensi hanno ricevuto un’enorme spinta. Continueremo a vedere un mercato M&A attivo, si tratta solo di pagare il giusto prezzo e superare le difficoltà che hanno portato a tempi più lunghi di finalizzazione degli accordi e forse anche ad avere un volume di accordi inferiore quest’anno”.
Dal report emerge anche che:
- La spaccatura settoriale nella prima metà del 2018 ha riflettuto l’andamento degli anni precedenti. Danni & Incidenti in testa con 44 accordi, seguita dal settore Vita con 22 accordi, 11 nelle assicurazioni miste e 7 nelle riassicurazioni.
- Il settore assicurativo non si è adattato rapidamente alle nuove tecnologie come gli altri settori. Con investimenti nell’Insurtech che risultano inferiori rispetto ai concorrenti digitali, tra cui troviamo Amazon, Google e startup minori, sarà estremamente importante per le aziende impegnarsi su questo fronte in futuro.
- Crescono gli investimenti esteri da parte di aziende asiatiche, con sempre più aziende appartenenti a quest’area che investono in aziende internazionali, con una concentrazione maggiore negli asset statunitensi degli ultimi 4/5 anni, e l’iniziativa “Belt and Road” in Cina che promette una maggiore espansione verso altre regioni.
- L’incertezza politica ed economica potrebbe influenzare gli accordi internazionali, con la volatilità intorno alla Brexit a le tensioni tra Cina e Stati Uniti che potenzialmente minacciano gli accordi di acquisizione; c’è chi rimane ottimista che il focus domestico del volume di M&A nel settore assicurativo possa proteggere i deal dalle tensioni transfrontaliere.