Posizione di capitale solida, con il regulatory Solvency Ratio al 200%. L’obiettivo dei 5 miliardi di euro di cedole è a portata di mano. Nuovo piano il 21 novembre. E c’è interesse a crescere in Russia
di Anna Messia
In attesa del piano 2019-2022, che il gruppo Generali presenterà al mercato il 21 novembre, la compagnia guidata dall’amministratore delegato, Philippe Donnet ha chiuso i nove mesi del 2018 con un utile netto di 1,855 miliardi, allineati al consenso degli analisti che avevano fissato l’asticella a 1,829 miliardi, in crescita del 26,8%. Il risultato operativo si è attestato a 3,607 miliardi (+3,9%) con il contributo di tutti i segmenti di business.
Il gruppo continua a mantenere una posizione di capitale solida, con il regulatory Solvency Ratio a 200% e Economic Solvency Ratio a 221% nonostante la volatilità dei mercati finanziari. Ed è abbastanza al riparto anche in caso di nuove tensioni. Se ci fosse una crescita dello spread di 100 punti l’effetto negativo sul Solvency II di Generali sarebbe sui 12 punti base, ha spiegato ieri il chief financial officer, Cristiano Boeran, che scenderebbe a 7 punti base in caso di utilizzo del volatility adjustment.
Nel terzo trimestre 2018 l’esposizione di Generali sui titoli di Stato italiani è rimasta stabile, anche se ha risentito del calo del valore di mercato, ha spiegato Borean. «Nella semestrale avevamo titoli per poco meno di 60 miliardi di euro, con il movimento dettato dal valore di mercato ora siamo a 58 miliardi, aggiungendo che “lo spread ci ha fatto calare di 3-4 punti sulla Solvency, ma abbiamo recuperato con la capacità di generare utili».
Tornando ai risultati del business nei primi nove mesi dell’anno è andato bene sia il ramo Vita sia quello Danni. Il risultato operativo Vita (+3,3%), ha beneficiato in particolare del miglioramento della performance tecnica, al netto delle spese di gestione assicurativa, grazie all’accelerazione nel terzo trimestre. In aumento anche la performance operativa Danni (+2,1%). Sul periodo hanno impattato circa 215 milioni di sinistri catastrofali che hanno colpito principalmente Italia, Francia e Germania. Inoltre, nei primi nove mesi si è registrato un maggior impatto di grandi sinistri man-made per circa 90 milioni, concentrati prevalentemente nel terzo trimestre nelle linee Global Corporate & Commercial. Positivo, infine, l’andamento del segmento Holding e altre attività, grazie in particolare al favorevole sviluppo delle attività di Investments, Asset & Wealth Management.
Per quanto riguarda le prossime mosse del Leone per conoscere la strategia bisognerà ora attende l’appuntamento del 21 novembre a Milano, nella nuova sede di CityLife di Generali . Ma ieri il general manager di Generali , Frédéric de Courtois, alla domanda su un eventuale interesse del gruppo ad arrivare al 100% della russa Ingosstrakh non ha nascosto l’interesse a crescere nel Paese. «Non possiamo commentare voci di mercato. Siamo presenti in Russia con il 38,5% in Ingosstrakh, siamo anche presenti con Europe Assistance e abbiamo appena aperto un ufficio di rappresentanza a Mosca. La Russia per noi è un Paese importante dove vogliamo crescere», ha puntualizzato de Courtois che ha espresso fiducia anche sulla situazione italiana.
«Siamo assolutamente fiduciosi sulla solidità dell’Italia, non siamo preoccupati», ha detto il manager. Commentando il bilancio Generali ha poi aggiunto di essere molto soddisfatto dei risultati in linea con il piano: «Siamo fiduciosi di raggiungere gli obiettivi del piano previsti per fine anno», ha concluso de Courtois, ricordando che il rating di Generali è stato recentemente confermato da Moody’s Tra gli obiettivi del piano che arriverà a scadenza quest’anno ci sono anche 5 miliardi di dividendi complessivi. Ad oggi siano a 3,7 miliardi ma a questo gli 1,3 miliardi che mancano sembrano a portata di mano. (riproduzione riservata)
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