Unicredit e Intesa Sanpaolo rimangono in testa alla classifica delle principali banche italiane per totale attivo tangibile, dove primeggiano rispettivamente con 833,4 e 789,1 miliardi di euro. Tra le realtà assicurative, le Generali staccano tutti i competitor per premi raccolti.
E’ quanto rileva la consueta indagine annuale sulle principali società italiane realizzata dall’Area Studi di Mediobanca.
Le due regine del panorama bancario italiano non vengono impensierite nella graduatoria nonostante le fusioni che negli ultimi anni hanno interessato alcuni gruppi bancari. Tra queste vengono ricordati il merger tra B.Popolare e B.P.Milano che ha dato vita a Banco Bpm, Ubi Banca (nove istituti via via inglobati per raggiungere il perimetro attuale) e l’insieme del Credito Cooperativo progressivamente radunato in tre distinte capogruppo (Icrrea, Cassa Centrale Banca e sistema altoatesino). La stessa Ca’ de Sass – va ricordato – nell’estate dello scorso anno si era resa protagonista del salvataggio di Veneto Banca e di B.P.Vicenza, oggi inglobate.
Alle spalle di Unicredit e Intesa Sanpaolo, secondo le rilevazioni degli esperti di piazzetta Cuccia, si collocano il gruppo Cdp (367,3 mld) e Banco Bpm (159,9 mld).
Nell’indagine, l’area studi di Mediobanca mette poi in rilievo come la qualità del credito rimanga uno dei temi cruciali per gli istituti italiani. Negli ultimi due anni, le banche hanno comunque provveduto a ridurre le masse di crediti deteriorati netti nei loro bilanci, passate da 198 mld nel 2015 ai 169 del 2016, ai 129 mld nel 2017 (-23,5% a/a). Un trend discendente che di fatto sta proseguendo anche nel 2018.
L’attivo tangibile degli istituti italiani ammontava a fine 2017 a 2.664 miliardi, con una crescita tendenziale dello 0,3% che corrisponde a circa otto miliardi di euro. I crediti alla clientela (imprese e famiglie) risultano poi pari a 1.414 miliardi, in calo di 20 miliardi (-1,4% a/a), mentre il passo del gambero è più accentuato nella raccolta da clientela che flette del 3,1% a 1.592 miliardi, perdendone di fatto 51.
Il coefficiente patrimoniale di vigilanza si attesta in media al 16,6%, mentre il roe di sistema è tornato in territorio positivo (+4,8%) dopo il -8,7% accusato nel 2016. L’utile aggregato è stato pari a 10,6 mld.
Per quanto riguarda le assicurazioni, Generali Ass. ha un dominio assoluto sulla Top10 di categoria, con premi lordi che ammontano a 66,4 miliardi, più di tutti gli altri nove competitor messi insieme (65,8 mld). Poste Vita (20,4), Unipol (11,8), Intesa Sanpaolo Vita (6,9) e Allianz (5,8) si posizionano, dopo la compagnia triestina, nei primi 5 posti della classifica.