L’industria dell’intrattenimento e i media americani non sono sufficiente attrezzate per fronteggiare gli attacchi cyber.
Secondo uno studio commissionato da Hiscox, assicuratore con sede alle Bermuda a Forrester Consulting. Secondo i risultati dello studio, nel corso degli ultimi 12 mesi oltre la metà (51%) delle società di intrattenimento e dei media statunitensi ha subito tre o più attacchi cyber.
In un comunicato stampa Hiscox spiega che i media e le società dell’industria dell’intrattenimento sono particolarmente vulnerabili al crimine informatico.
Prodotti di alto profilo e processi di produzione complessi, oltre all’ampio utilizzo di fornitori esterni, offrono ai criminali informatici grandi opportunità di attacco.
I risultati del survey evidenziano la gravità della situazione, considerato che circa un terzo dei professionisti del settore intervistati sostiene di essere scettico o di aver poca fiducia nelle strategie di cyber security dei propri provider in termini di protezione della proprietà intellettuale e salvaguardia delle risorse.
Inoltre, la maggioranza degli intervistati è convinta che nessuno dei propri venditori sia finito sotto attacco dei cyber criminali, mentre il 19% delle società ha risposto di non sapere se fossero stati hackerati o meno, evidenziando la scarsa trasparenza del settore quando si tratta di sicurezza informatica.
Altri risultati dello studio:
- Sono i virus la forma di attacco più utilizzata, secondo il 36% degli intervistati, mentre il 29% ha citato il phishing e il 28% la violazione dei dati.
- Molte società sottostimano il cyber risk o sovrastimano la propria sicurezza cyber: il 79% delle aziende si è detta convinta di essere al riparo da qualsiasi tipo di attacco.
- L’intero settore dei media e delle società di intrattenimento è sottoassicurata per i cyber risk. Il 40% degli intervistati hanno dichiarato di non essere assicurati o di non essere coperti per i rischi cyber dall’attuale programma assicurativo.