Il ceo donnet risistema le deleghe in vista del nuovo piano industriale 2019-2021. Cresce il ruolo di de Courtois e vengono valorizzati i responsabili delle quattro aree chiave per la compagnia: Italia, Germania, Francia ed Est Europa. Oggi il passaggio al cda che approva i conti
di Anna Messia
L’intenzione è di preparare al meglio la squadra manageriale per dare attuazione al nuovo piano industriale 2019-2021 che sarà presentato a Milano il prossimo 21 novembre. Per questo motivo in Generali Assicurazioni sono al lavoro per ridefinire le deleghe all’interno della prima linea che riporta direttamente al group ceo Philippe Donnet. Novità che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, saranno presentate oggi al consiglio di amministrazione che sarà chiamato ad approvare i risultati dei primi sei mesi del 2018. Il cambiamento più rilevante sarebbe la crescita nel gruppo del ruolo di Fredéric de Courtois. Il manager, ex amministratore delegato di Axa in Italia, è stato chiamato da Donnet in Generali a settembre 2016 per affidargli, con la funzione di group ceo global business lines & International, una compito chiave per l’assicurazione di Trieste: ottimizzare la presenza geografica di Generali nel mondo, dismettendo le attività considerate non più core e incassando almeno 1 miliardo di euro da reinvestire sulla crescita. Compito che de Courtois ha eseguito con ottimi risultati, ottenendo incassi migliori delle previsioni visto che ad oggi, con il piano di cessioni alle battute finali (mancano operazioni minori da chiudere entro l’anno), la contropartita delle cessioni è stata già di oltre 1 miliardo e mezzo di euro.
Ma ora bisogna già lavorare al nuovo piano del gruppo assicurativo che, come aveva anticipato lo stesso Donnet, sarà incentrato su tre pilastri, ovvero sviluppo, espansione e crescita. Un piano che sarà molto diverso da quello attuale, aveva aggiunto il ceo, e per realizzarlo servirà sistemare al meglio la squadra. All’orizzonte non ci sono inserimenti di nuovi manager ma la crescita di quelli che hanno dimostrato di saper ben operare e che rivestono un ruolo chiave per la compagnia. A partire appunto da de Courtois che già siede nel group management commitee, il super comitato dei top manager del Leone. Ma non solo. In questo nuovo assetto saranno valorizzate anche le funzioni dei country manager dei Paesi chiave per la compagnia. Come l’Italia, guidata da country manager Marco Sesana, che resta il mercato di riferimento del gruppo, oppure la Germania, secondo mercato per Generali , guidata da Giovanni Liverani. Durante il suo mandato il numero uno di Generali Deutschland ha realizzato un profondo riassetto semplificativo della compagnia, conclusosi con la recente vendita dell’89.9% di Generali Leben. Una società specializzata in polizze vita con rendimento garantito, la cui cessione ha consentito di ottimizzare il capitale di Generali Deutschland, incassando 1,9 miliardi e migliorando di 2,6 punti percentuali il solvency di gruppo. Tra i Paesi destinati a crescere in questo nuovo assetto ci sono poi la Francia, guidata da maggio 2017 da Jean Laurent Granier come pure l’Europa dell’Est, guidata da Luciano Cirinà, ceo di Generali Cee holding. Quel che appare certo è che con questo nuova organizzazione non sarà riempita la casella del direttore generale prevista dallo statuto e rimasta vuota dopo l’uscita di Alberto Minali che da giugno 2017 è alla guida di Cattolica. Per quanto riguarda i risultati semestrali che saranno comunicati al mercato domani mattina il consenso degli analisti stima un risultato operativo medio di 2,295 miliardi e un utile netto medio di 1,286 miliardi. (riproduzione riservata)
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