di Edoardo Diazzi
Il settore assicurativo presenta un livello molto elevato di compliance ai modelli di sostenibilità proposti dall’Ue e dall’Ocse, almeno secondo i rating emessi dall’agenzia britannica Standard Ethics. A livello internazionale svettano due eccellenze: la svizzera Swiss Re e l’olandese NN Group, entrambe con rating EEE-, due tra gli otto migliori rating europei. Un gradino sotto (EE+), ci sono la statunitense The Travelers, le olandesi Aegon e Delta Lloyd, e da alcune settimane anche l’italiana UnipolSai .
L’upgrade che l’agenzia londinese ha effettuato al rating della società presieduta da Carlo Cimbri fa seguito all’outlook positivo attribuito un anno prima dopo la decisione di creare la bad bank interna, razionalizzare le attività intra-gruppo e i rapporti tra Unipol e UnipolSai . Una mossa che gli analisti britannici hanno giudicato nell’interesse degli azionisti di minoranza e in linea con la sostenibilità di lungo periodo. Unipol è stata tradizionalmente impegnata sulle questioni socio-ambientali e la sua compagine societaria, di stampo cooperativistico, ha facilitato il dialogo con gli stakeholder. Il team di lavoro che Cimbri ha voluto alla guida del dossier sostenibilità (guidato da Marisa Parmigiani) ha però saputo andare anche oltre, trasmettendo al gruppo e alla controllata UnipolSai le nuove strategie europee e delle Nazioni Unite.
Sono invece un gradino sotto (EE), ma pur sempre a livello molto positivo: le britanniche Aviva e Legal & General Group, le svizzere Swiss Life e Zurich, le tedesche Munich Re e Allianz , la francese Axa e le italiane Generali e Unipol (la capogruppo). Con dei rating più bassi l’olandese ASR Nederland, le inglesi Old Mutual e Prudential (EE-) e infine la spagnola Mapfre (con E+).
Le prospettive sullo sviluppo della sostenibilità a livello di settore rimangono positive ma, secondo Filippo Cecchi, direttore della comunicazione di Standard Ethics, alcune nuvole si sono affacciate all’orizzonte. «Il livello della qualità della finanza Sri (Socially responsible investment) che viene definito con le nuove proposte regolamentari della Commissione europea è sfidante». Come è noto, i nuovi regolamenti sulla finanza sostenibile imporranno: maggiore trasparenza nelle gestioni, migliori garanzie per i sottoscrittori, un uso leggibile degli indici di sostenibilità, interventi sui prospetti informativi, comparabilità e trasparenza nelle valutazioni Esg (Environmental, social and governance). Sono azioni impegnative che avranno impatto sia nel settore bancario sia in quello assicurativo. Tuttavia come ci ricorda Cecchi, «oggi la confusione e la discrezionalità è tanta». (riproduzione riservata)
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