di Luciano de Angelis
Riduzione delle Sos complessive a seguito del venir meno dell’effetto voluntary disclosure ma crescita delle stesse al netto dei casi riconducibili a dette situazioni. Netta riduzione delle segnalazioni dei professionisti anche in questo caso adducibili al venir meno della regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero, e incremento delle segnalazioni sospette legate all’utilizzo di criptovalute e finanziamento al terrorismo. Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto annuale dell’Unita di informazione finanziaria per il 2017 presentato ieri a Roma
Il dato complessivo delle segnalazioni
Nel corso del 2017 l’Uif ha ricevuto 93.820 segnalazioni; circa 7.200 in meno rispetto al 2016 (101.065, -7,2%). La maggior parte delle segnalazioni ricevute (72.171, pari al 77% del totale) proviene dalle banche che registrano, tuttavia, una riduzione dell’8% rispetto al 2016. Prosegue la crescita del flusso di Sos provenienti da intermediari e altri operatori finanziari, che si confermano la seconda macrocategoria di soggetti obbligati per numero di segnalazioni inoltrate (13.347), con un incremento del 19% circa rispetto all’anno precedente. Anche per i prestatori di servizi di gioco la crescita è di oltre il 26% rispetto al 2016 (2.600 segnalazioni nel 2017). Crescono anche le segnalazioni trasmesse dalla pubblica amministrazione pur nell’ambito di valori assoluti estremamente esigui: 70 segnalazioni, contro le 10 del 2016. Sono altresì accresciute rispetto al 2016 le segnalazioni dagli istituti di pagamento, dei punti di contatto di prestatori di servizi di pagamento e delle imprese di assicurazione, mentre in regresso sono risultate quelle di società fiduciarie e Sim. La contrazione generale del flusso complessivo è ascrivibile, secondo l’Uif, all’esaurirsi degli effetti dei provvedimenti in materia di regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero (cosiddetta voluntary disclosure) che ne avevano determinato la marcata espansione nel 2016. Al netto dei casi, si legge nel rapporto, le segnalazioni complessivamente inoltrate nel 2017 dai soggetti obbligati non soltanto risultano in aumento, ma fanno registrare il tasso d’incremento del 9,7%, contro il 5,7% e il 5,4% registrati, rispettivamente, nel 2016 e nel 2015.
Professionisti
Gli effetti della Vd sono stati particolarmente rilevanti sulla riduzione delle segnalazioni da parte dei professionisti (-44%). Nel dettaglio la maggiore riduzione riguarda le segnalazioni inoltrate da studi associati, società interprofessionali e società tra avvocati (-93,4%), dottori commercialisti, esperti contabili e consulenti del lavoro (-72,8%), avvocati (-76,2%). In controtendenza, il contributo delle società di revisione e dei revisori legali seppur in assoluto poco significative (26 segnalazioni contro 22 dell’anno precedente ), e soprattutto quello dei notai e del Cnn, categoria quest’ultima le cui segnalazioni sono passate da 3.582 a 4.222 , con un incremento di quasi il 18% rispetto all’anno precedente. Al notariato si deve, nel 2017, circa l’85% delle segnalazioni dell’intero comparto professionale. Circa il 98% delle segnalazioni dei notai sono passate per il tramite del Cnn. Analogo fenomeno non è stato ancora riscontrato con riferimento al Cndcec che ha tramitato 147 segnalazioni rispetto alle 361, inoltrate direttamente dai professionisti all’Uif. Tale differenza secondo il rapporto, è da individuarsi soprattutto nella circostanza che la definizione del protocollo d’intesa fra Uif e Cndcec è diventato operativo dal maggio 2017.
Criptovalute
Non mancano le segnalazioni di operazioni sospette riferite all’utilizzo di criptovalute (oltre 200 segnalazioni nel 2017, circa 600 negli ultimi anni) indotte anche dalla comunicazione in materia diffusa dalla Uif fin dal 2015. In molti casi le segnalazioni sono state indotte, si legge nel rapporto «dall’intrinseca opacità dello strumento, senza che ulteriori elementi oggettivi o soggettivi inducano a ritenere effettiva la probabilità di un’attività illecita sottostante». In diversi casi, tuttavia, a seguito di segnalazioni su bitcoin sono state chiaramente individuate le connessioni con estorsioni online, truffe, schemi piramidali, che hanno anche innescato rilevanti attività investigative. In alcune situazioni, il ricorso alle criptovalute si inserisce in operatività complesse con utilizzo di fondi pubblici, probabili collegamenti con la criminalità organizzata o connessioni con paradisi fiscali. In diversi casi è altresì emersa la presenza di «collettori» che ricevono i fondi destinati alla conversione in valute virtuali tramite bonifici dall’estero o con ricariche di carte prepagate o altre operazioni .
Finanziamento al terrorismo
La crescente minaccia terroristica degli ultimi anni ha, poi, sollecitato l’attenzione dei soggetti obbligati, determinando un aumento progressivo delle segnalazioni di sospetto finanziamento del terrorismo che nel 2017 sono state 981, con un incremento di quasi il 60 per cento rispetto all’anno precedente.
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