Secondo le informazioni divulgate dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) anche nel 2016 è proseguita la crescita del mercato assicurativo mondiale, sia nel ramo vita sia nel ramo danni.
La redditività degli investimenti e del capitale è rimasta positiva nella maggior parte dei paesi monitorati e in entrambi i comparti assicurativi. Limitatamente ai soli paesi OCSE, la raccolta in termini nominali è cresciuta del 3,6%; l’espansione del settore danni (8,3%) ha più che compensato il calo del comparto vita (-1,1%). Importanti contributi alla crescita sono venuti da Francia (+30,5%), Regno Unito (+15,6%) e Spagna (+12,4%) mentre la raccolta complessiva ha ristagnato in Germania (+0,5%). Nei principali paesi non-OCSE monitorati dall’Organizzazione – paesi caratterizzati da contesti socio-economici e finanziari fortemente differenziati – la crescita dei premi è risultata generalmente superiore, con tassi anche maggiori del 20% (Hong-Kong 23,8%, con un aumento del 27,3% nel ramo vita) e punte negative anche del -9,7% (Sud-Africa).
Alla fine del 2016 l’incidenza complessiva della raccolta premi vita e danni sul PIL, valutata in termini nominali, è risultata pari al 9,0% nella media dei paesi OCSE (8,7% e 8,5% rispettivamente nel 2015 e nel 2014); il comparto assicurativo risulta particolarmente sviluppato (con una incidenza del PIL superiore al 10%) in Danimarca, Francia, Irlanda, Corea del Sud, Lussemburgo, e Stati Uniti, permane su livelli inferiori al 3% in 8 paesi (tra cui Turchia e Grecia, con quest’ultima in cui si rileva l’incidenza più bassa tra tutti i paesi aderenti all’Organizzazione, pari al 2,0%) e si attesta in Italia all’8,0%. Con riferimento ai principali paesi non aderenti all’Organizzazione valori significativamente elevati si rilevano a Hong-Kong (17,6%) e in Sud-Africa (14,0%), mentre le assicurazioni sono poco diffuse in paesi come la Russia (1,4%) e il Brasile (3,3%).
Rami vita
Nel 2016 la raccolta premi del ramo vita si è ridotta nei due terzi dei paesi OCSE; la diminuzione è risultata superiore al -10% in 5 paesi, tra cui l’Italia, e particolarmente intensa in Finlandia e Portogallo (oltre il -20%).
Tassi di crescita estremamente elevati si osservano in mercati altamente sviluppati (Francia +22,1%, Spagna +21,5%) e in cui l’incidenza delle assicurazioni vita è ancora estremamente limitata, come la Turchia, dove i premi, pur subendo un incremento del +47,3%, rappresentano ancora una quota di PIL inferiore all’1% del prodotto nazionale. La raccolta è risultata, inoltre, generalmente in aumento nei paesi non-OCSE, con tassi anche superiori al 50% (in Russia +54,6%).
Pagamenti per sinistri
I pagamenti per sinistri del ramo vita sono aumentati in più della metà dei paesi OCSE (fig. I.2); tassi di crescita particolarmente elevati sono presenti in Belgio (32,5%), Islanda (39,2%), Israele (45,9%) e Slovacchia (88,7%) mentre sensibili cali hanno avuto luogo in Austria (-24,7%), Regno Unito (-37,3%), Spagna (-83,8%) e in Lettonia, dove nel 2016 sono stati praticamente nulli.
Investimenti
La struttura di investimento delle imprese del comparto vita non ha subito, nel 2016, modifiche di rilievo, continuando a essere orientata verso i titoli a reddito fisso (obbligazioni direttamente emesse da istituzioni pubbliche e private): nei paesi OCSE, inclusa l’Italia, verso tali titoli sono generalmente convogliate circa la metà delle risorse delle imprese assicurative, seppure con non poca variabilità tra paesi: in Spagna e Stati Uniti essi sfiorano il 75% degli investimenti, in Germania (35,7%) e Regno Unito (16,9%) si attestano ampiamente sotto la media, per effetto del maggiore sviluppo in quei paesi dei fondi comuni di investimento. Nello stesso anno la redditività degli investimenti è mediamente su valori prossimi all’1% nei paesi OCSE, con un tasso negativo solo in Israele (-1,9%) e particolarmente elevata in Turchia (+12,7%).
Rami danni
Nell’area OCSE la crescita media della raccolta danni è risultata, nel 2016, pari all’8,3%; essa è risultata positiva in tre quarti dei paesi, con aumenti superiori al +10% in 6 paesi, in particolare raggiungendo il +45% in Regno Unito e Francia e il +71,4% in Irlanda. Nei paesi non-OCSE considerati la raccolta nel ramo è risultata invece prevalentemente negativa, a eccezione di Hong-Kong (+4,7%).
Pagamenti per sinistri
Nel 2016 le uscite per pagamenti di sinistri avvenuti nel comparto danni sono diminuite per la metà dei paesi OCSE (fig. I.4): il calo è stato superiore al -10% in cinque paesi tra cui la Francia (-27,1%) la Norvegia (-19,7%) e il Regno Unito (-10,2%). I pagamenti sono in aumento di oltre il 10% in cinque paesi e in particolare in Irlanda, dove sono quasi triplicati.
Nel 2016 il combined ratio (indice che combina i due effetti del rapporto sinistri su premi – loss ratio – e dei costi di gestione su premi – expense ratio) del ramo danni è rimasto inferiore al 100% in tutti i paesi OCSE a eccezione dell’Ungheria (101,3%) e, secondo stime preliminari, negli Stati Uniti (100,2%).
Investimenti
Come per il comparto vita, anche in quello danni la struttura di investimento delle imprese non ha subito, nel 2016, modifiche di rilievo; oltre la metà delle risorse sono rimaste investite in obbligazioni. La redditività degli investimenti è mediamente su valori superiori a quella del comparto vita, pur con valori diversificati tra i paesi.
Redditività
Con l’eccezione di Israele, la redditività del capitale proprio (ROE) è risultata sempre positiva nei Paesi OCSE, sfiorando il 9% in Italia (per tutti i tre rami) e risultando nella metà dei paesi censiti superiore al 10%.
Incidenza sul PIL
Nel 2016 il settore assicurativo vita dei paesi OCSE ha inciso in media sul PIL (tasso di penetrazione) per il 4,6%, un valore stabile rispetto agli anni precedenti. Nonostante la riduzione di quasi un punto percentuale, il livello di penetrazione del comparto vita che si registra in Italia permane ben superiore alla media OCSE (dal 7% del 2015 al 6,1% nel 2016) e inferiore a solo cinque paesi dell’area: Francia (6,7%), Corea del Sud (7,3%), Danimarca (7,5%), Irlanda (12,1%) e Lussemburgo (31,5%).
Nel settore assicurativo danni l’incidenza sul PIL si attesta nei Paesi OCSE su un livello medio del 4,4% (fig. I.7); vi incide, particolarmente, il peso del comparto negli Stati Uniti (6,8%); valori superiori alla media si registrano solo in altri due paesi: Corea del Sud (5,2%) e Irlanda (5,3%). Il dato italiano risulta, a differenza di quanto avviene nel vita, inferiore alla media: nel 2016 i premi danni hanno infatti rappresentato l’1,9% del PIL nominale.
Fonte: IVASS, Relazione annuale
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