Dopo i primi tre mesi del 2018 deboli, banca Mediolanum vede una ripresa in aprile
Si punta a raddoppiare il flusso dei pac da 1 a 2 miliardi. E a confermare il dividendo di 0,4 euro per azione
di Marco Fusi – MF DowJones
I numeri di Banca Mediolanum hanno risentito nel primo trimestre della frenata della commissioni da performance, complice l’andamento dei mercati, ma già in aprile la società parla di recupero in atto. L’istituto fondato da Ennio Doris ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 59,5 milioni, in calo del 30% rispetto allo stesso periodo del 2017, riconducibile proprio all’andamento sfavorevole dei mercati nel trimestre, nonostante una raccolta netta positiva per 848 milioni. «La struttura del conto economico riclassificato fa vedere come il business sia cresciuto», osserva il ceo Massimo Doris. «Il margine di contribuzione cresce e il margine operativo sale del 26%. Poi ci sono due voci molto volatili, ossia le commissioni di performance e le valutazioni degli investimenti, che abbiamo a fair value».
Le prime trimestre su trimestre scendono di circa 45 milioni: 21,5 milioni contro 66,8, ma Doris sottolinea comunque che già in apirle il fenomeno si è attenuato e il flusso è stato di 35 milioni. In merito alla raccolta, che ha registrato un ritmo inferiore rispetto allo scorso anno, Doris ha evidenziato due motivi: «I mercati, che hanno sempre una loro influenza, e il fatto che abbiamo puntato molto sui piani di accumulo. A gennaio guardando la situazione dei pac avevamo circa 1 miliardo di raccolta acquisita in modo automatico». L’obiettivo è arrivare ad avere 2 miliardi attraverso questo canale, anche attraverso i Pir a cui viene applicata la formula del versamento a rate mensili. In questo modo «stiamo raccogliendo un centinaio di milioni al mese», dice Doris.
«L’investimento sui Pir si presta bene a essere fatto sotto forma di piano di accumulo, visto che per forza di cose è un investimento pluriennale». Per quanto riguarda la parte del credito, l’incremento è del 26% se guardiamo a quello che sta facendo la rete; l’erogato sale al 41% se includiamo anche l’attivita di cessione del quinto dello stipendio. Poi noi ci occupiamo anche di proteggere i nostri clienti da eventi straordinari e qui l’incremento dei premi assicurativi è del 27%».
Nel complesso quindi si è di fronte a un lieve calo della raccolta sulla parte fondi, «anche se largamente positiva e di qualità», ma sale l’erogazione del credito e il collocamento di polizze danni. Ultima battuta sul dividendo: «Il nostro obiettivo è continuare a distribuire 40 centesimi per azione, come abbiamo fatto quest’anno».
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