Nel contesto di forte evoluzione digitale, le tradizionali attività regolatorie faticano a stare al passo con il business; emerge dunque la necessità di utilizzare le potenzialità delle nuove tecnologie per facilitare l’implementazione delle nuove regolamentazioni e della compliance nell’ambito dei servizi finanziari: il cosiddetto RegTech.
Secondo una ricerca di Accenture, gli investimenti in Compliance sono destinati ad aumentare nei prossimi due anni: lo ritiene l’89% dei Compliance officers del settore Financial Services.
Gli investimenti in Regtech sono in costante crescita; la continua accelerazione già registrata nel primo trimestre del 2018 potrebbe portare a raddoppiare gli investimenti rispetto al 2017; in questo scenario, gli investimenti del mercato europeo rappresentano circa il 30% degli investimenti totali (quindi circa il doppio rispetto alla quota EU degli investimenti Fintech complessivi).
Ad oggi, non esiste una segmentazione univoca delle Regtech ma Accenture ha elaborato una ripartizione basata su quattro categorie:
o Identity management, che comprende le procedure Know Your Customer e la gestione dei processi di autenticazione e gestione dei dati personali in accordo con le nuove linee guida della GDPR
o Risk & controls analytics, con elementi quali Cybersecurity e Risk data aggregation per la rilevazione e gestione dei rischi e delle attività di controllo
o Surveillance, che annovera le attività di AML Screening delle transazioni, Fraud detection e prevention
o Regulatory intelligence & reporting, con ambiti quali l’Automated Reporting e la Regulation Interpretation.
L’ecosistema Regtech è composto da quattro attori principali: le regtech startup, che implementano le nuove tecnologie digitali per presentare soluzioni innovative nel settore; gli enti regolatori, che incoraggiano il dialogo e l’interazione tra i diversi player del mercato, per valutare le nuove esigenze regolamentari e creare le infrastrutture per una concorrenza sostenibile; le società di servizi tech e professionali che analizzano le esigenze del mercato e identificano proattivamente nuove soluzioni, supportando le start-up nel portare a scala le proprie innovazioni e aiutando gli incumbent ad integrarli; le istituzioni finanziarie, che possono contribuire allo sviluppo dell’ecosistema tracciando internamente strategie e percorsi per la diffusione di soluzioni Regtech e favorendo la sperimentazione.
L’integrazione tra questi player sta dando vita a una molteplicità di modelli di collaborazione, che porteranno vantaggi a tutti i player del settore e al mercato stesso. In particolare per le istituzioni finanziare è possibile definire alcuni benefici di breve periodo quali
• un abbassamento dei costi di compliance, reso possibile dalla semplificazione e dalla standardizzazione dei processi spesso inefficaci;
• una maggior opportunità di integrazione, superando le divisioni tra i diversi ambiti dei sistemi di risk management grazie a soluzioni scalabili e flessibili, in grado di adattarsi alle mutevoli necessità del business;
• un’accelerazione della trasformazione digitale, tramite il raggiungimento di benefici immediatamente tangibili e favorendo al tempo stesso una diffusione continua e mirata dell’innovazione. I vantaggi di lungo periodo comprendono, invece,
• l’offerta di una migliore user experience in termini di privacy dei dati e fiducia nel brand, resa possibile da processi innovativi di onboarding, cybersecurity e surveillance;
• una maggiore resistenza agli shock del mercato, grazie alla migliorata capacità di analisi dei rischi in tempo reale, che permetterà di implementare rapidamente strategie difensive; • la possibilità di avere migliori insight sul business grazie all’analisi di dati e all’esperienza maturata nel Regtech, che si tradurranno in un supporto azionabile per i nuovi ambiti di business.
All’interno dell’ecosistema Regtech sta maturando velocemente anche la corrente Suptech, o “Regtech for Regulators”, per aiutare gli enti regolatori ad implementare soluzioni regtech e sulla quale Accenture ha individuato un percorso in quattro fasi per utilizzare appieno le potenzialità offerta dall’ecosistema:
1. Una prima fase di open engagement che prevede l’ascolto delle necessità da parte di tutti gli attori del settore;
2. Una fase di orchestrazione dell’ecosistema innovativo, in cui i regolatori dovranno lavorare con i partner dell’ecosistema all’implementazione e alla diffusione delle nuove tecnologie;
3. un test delle potenziali soluzioni in un ambiente controllato e moderato, es. sandbox;
4. la trasformazione digitale del modello operativo e tecnologico del regolatore, facendo leva sulle potenzialità del know how acquisito e aprendo la strada a un nuovo modo di emanare e vigilare l’applicazione della normativa.