La ricerca Uilca sui compensi dei manager bancari 2017 evidenzia come le retribuzioni dei Presidenti dei Consigli d’Amministrazione e/o Consigli di Sorveglianza e degli Amministratori Delegati e/o Direttori Generali (CEO), depurate degli eventi straordinari, sono rimaste sostanzialmente stabili (-0,15%) rispetto al 2016, seppur in lieve ribasso.
Il rapporto tra compenso medio di un CEO e lo stipendio di un Lavoratore trasla da 59 a 50. Nonostante il calo del differenziale, tuttavia, bisogna sottolineare che nel 2017, similarmente all’anno precedente, la prevalenza della parte fissa della retribuzione resta alta, registrandosi all’83,9%.
«Un risultato, dunque, solo in parte ottimale» specifica Masi, «se si considera che la residualità della parte variabile attiene a quel composito della retribuzione che veicola il raggiungimento dei necessari obiettivi di stabilità».
Unica eccezione del trend stabilito, Intesa Sanpaolo, la cui parte variabile si configura al 32,9% della retribuzione, a fronte di una media generale del 16,1% per l’anno di riferimento.
In contrazione dell’8,9% i compensi dei Presidenti, dato imputabile per la maggior parte alla decisione di UniCredit di ridurre del 40% gli emolumenti di alcuni vertici, nonché all’uscita, in Banca Monte dei Paschi di Siena, dell’ex Amministratore Delegato e dell’ex Direttore Generale.
Redditività soddisfacente nel settore assicurativo, con utili complessivamente costanti negli ultimi esercizi, in particolare per UGF e Generali.
La retribuzione dei CEO considerati mostra un aumento del 19,8% rispetto al 2016, nonché un equilibrio tra la parte fissa e variabile della retribuzione con quest’ultima in crescita.