Per Allianz Global Investor l’Italia è un mercato sempre più attraente. I 200 miliardi attuali sono destinati a crescere e sale la domanda di investimenti sostenibili
di Anna Messia
In ballo ci sono più di 200 miliardi. Il mercato italiano dei fondi pensione, e più in generale degli investitori istituzionali, come casse previdenziali e fondazioni ma anche assicurazioni (che da sole valgono altri 690 miliardi), si fa sempre più attraente agli occhi dei big mondiali del risparmio gestito. Nei giorni scorsi a Roma è arrivato Irshaad Ahmad, il responsabile europeo del business istituzionale di Allianz Global Investors, l’asset manager del colosso assicurativo tedesco. Lui, con il suo team che ha sede a Londra ma ha ramificazioni in tutta Europa, gestisce 66 miliardi di euro di asset in pensioni, e all’Italia è particolarmente attento per gli importanti cambiamenti in atto nei nuovi stili di gestione ma anche perché si tratta inevitabilmente di un mercato destinato a crescere ancora, racconta a MF-Milano Finanza. «Il mercato previdenziale italiano è in forte cambiamento e a questo si aggiunge, come avviene anche in Francia o in Germania, il tema dell’adeguatezza delle pensioni pubbliche», dice Ahmad aggiungendo che «gli italiani dovranno prendere sempre più consapevolezza della necessità di aumentare i risparmi per quando smetteranno di lavorare con forme di previdenza complementare».
Allianz vuole contribuire a far comprendere questi bisogni «per avvicinare l’Italia a mercati più sviluppati sul fronte previdenziale, come la Scandinavia o l’Olanda», continua. Intanto, come detto, in atto ci sono profondi cambiamenti nelle asset allocation, dettati dalla necessità di aumentare i rendimenti in un contesto di tassi d’interesse ai minimi. «Un argomento, questo, comune a tutta Europa», osserva Ahmad. «Gli investitori chiedono rendimenti stabili e si avvicinano sempre di più a nuove forme di investimento più promettenti anche se meno liquide, come il private equity, le infrastrutture oppure il credito». A prendere sempre più piede sono poi gli investimenti di tipo Esg, che per Allianz Global Investors rappresentano più di 25 miliardi in gestione. «Si tratta di una forma di investimento che rappresenta l’evoluzione degli investimenti socialmente responsabili (Sri, ndr) nati 15 anni fa», spiega il manager. «Nel caso degli Esg le imprese in cui investire vengono valutate per la loro attenzione all’ambiente (enviroment) e al sociale (social), considerando per esempio come trattano i dipendenti, ma si presta molta attenzione anche alla governance».
Per esempio, società che pagano troppo i propri manager oppure che nei loro cda non hanno un numero sufficiente di consiglieri indipendenti finisco nella black list. «Gli investimenti di tipo Esg sono ormai richiesti da tutto il mercato e c’è già una nuova frontiera che si sta aprendo e che rappresenta un’ulteriore evoluzion: le strategie di tipo impact», aggiunge Ahmad, spiegando che in quest’ultimo caso ci si focalizza anche «sulla sostenibilità del business». L’altro tema forte che caratterizza l’Italia è quello della pressione sulle commissioni, che si riscontra in egual misura solo in Olanda. «È ovvio che l’attenzione verso i costi cresca quando i tassi d’interesse sono bassi», dice il manager. «Da parte nostra risponderemo con la massima trasparenza e con un nuovo sistema commissionale che parta da un costo iniziale molto basso e che preveda una redistribuzione dei guadagni con i clienti in caso di performance positive».
Si tratta di una soluzione che Allianz Global Investors ha già sperimentato con alcuni clienti, i quali sembrano apprezzarla, ma «in ogni caso abbiamo un approccio flessibile che varia in funzione delle necessità dei nostri investitori», afferma Ahmad. Allianz Global Investors guarda poi con particolare attenzione agli investimenti infrastrutturali, che sono particolarmente adatti a investitori istituzionali che hanno un orizzonte di lungo termine e chiedono ritorni stabili nel tempo. «Abbiamo un team dedicato, nato più di sei anni fa», conclude Ahmad, che come nuova frontiera indica anche gli investimenti correlati alle infrastrutture, come per esempio servizi di ristoro per le autostrade oppure servizi di terra per gli aeroporti. «Abbiamo appena chiuso due operazioni di questo tipo in Olanda e una in Portogallo, che si caratterizzano per un rischio un po’ più alto ma per una durata più breve», spiega. Anche in questo caso l’Italia potrebbe essere un mercato interessante. Allianz Global Investors del resto nel 2016 ha già investito 400 milioni di euro sul Passante di Mestre. (riproduzione riservata)
Fonte: