di Roberta Castellarin e Paola Valentini
Per le polizze vita finanziarie arriva il Kid, il documento informativo della lunghezza massima di tre pagine che contiene gli scenari di quanto (al netto dei costi) il sottoscrittore può aspettarsi al momento del rimborso. In pratica queste simulazioni permettono di avere una stima delle performance in base a quattro diverse situazioni di mercato (favorevole, moderata, sfavorevole e di stress) e alla durata di investimento più appropriata al prodotto finanziario. Tornano quindi questi preziosi scenari che per i bond bancari non sono più previsti dal 2011 (lasciando all’oscuro delle pesanti perdite cui potevano esporsi gli investitori nei subordinati collocati da Banca Etruria, Popolare Vicenza e Veneto Banca ma anche da Carichieti, Cariferrara e Banca Marche).
Si tratta di uno strumento importante, assente finora per le polizze vita, che consente (nell’ottica di quella maggior trasparenza sponsorizzata anche dalla nuova normativa Mifid II in vigore dal 3 gennaio) di far capire meglio all’investitore il prodotto che intende sottoscrivere. Un po’ come accade con i foglietti illustrativi delle medicine. Il Kid (Key Information Document) oltre agli scenari di performance dà una proiezione delle commissioni a carico del risparmiatore, esprimendole non soltanto in percentuale, come accaduto finora, ma anche in valori assoluti. Una rivoluzione non di poco conto, dato che in questo modo balza subito agli occhi quanta parte del capitale investito può essere mangiata dai costi. «La maggior parte delle ricerche ha infatti dimostrato che gli investitori al dettaglio comprendono più facilmente valori monetari che percentuali», afferma Paolo Galvani, presidente di Moneyfarm.
Mentre per i fondi e sicav il Kid sarà obbligatorio soltanto tra un anno, da inizio 2019 (intanto si potrà ancora disporre del Kiid), per gli altri prodotti finanziari la normativa è operativa da quest’anno. A livello generale il Kid deve essere breve, scritto in modo conciso e in linguaggio non tecnico, in modo da essere comprensibile al risparmiatore retail. Grazie a questo documento gli investitori potranno comprendere autonomamente gli elementi principali dello strumento finanziario, potendo fare un confronto con altri prodotti, senza ricorrere a ulteriore documentazione legale. Il regolamento richiede che il Kid sia messo a disposizione degli investitori anche attraverso il sito internet dell’offerente e della rete distributiva, in tempo utile prima della vendita, data la natura di documento precontrattuale. MF-Milano Finanza ha analizzato un campione di questi nuovi Kid relativi alle polizze di ramo III che le principali compagnie assicurative vita hanno in vetrina e che nel 2017 hanno registrato una forte crescita nella raccolta premi (25,6 miliardi di euro da gennaio a novembre, il 34% rispetto allo stesso periodo 2016). Si tratta per la maggior parte dei casi di polizze miste, ovvero che investono i premi in un paniere composto sia da una gestione separata (che dà la garanzia del capitale) sia da fondi o sicav (per dare una marcia in più ai rendimenti). Sono state prese in considerazione anche polizze vita dedicate ai Pir, i Piani Individuali di Risparmio esentasse.
Prima di esporre i risultati dell’analisi dei Kid è necessaria una premessa: benché sia innegabile lo sforzo per rendere più comprensibili prodotti non sempre trasparenti come le unit linked, restano comunque ampi margini di miglioramento, dato che i prodotti non sono così facilmente confrontabili perché gli orizzonti temporali su cui sono calcolate le performance non sono gli stessi per tutti. Anche all’interno della stessa polizza si possono trovare scenari elaborati sulla base di periodi di permanenza diversi.
Ma ecco cosa emerge dall’analisi delle performance nette, nei vari scenari, e dei costi totali pubblicati dai Kid. Senza dimenticare però che il documento contiene anche altri elementi importanti, come l’indicatore di rischio composto da sette gradi e l’avviso sull’eventuale illiquidità del prodotto. Non deve mancare una nota che indica che il rischio può essere significativamente maggiore di quello rappresentato dall’indicatore sintetico qualora il prodotto non sia detenuto fino alla scadenza o per il periodo di detenzione raccomandato o se la compagnia non è in grado di rimborsare l’investimento, ricordando anche per quanto tempo è obbligatorio detenere l’investimento e se si può ritirare il capitale prematuramente.
Scenari a confronto. Nel caso della polizza Allianz Hybrid il prodotto prevede un investimento del portafoglio del 70% nella gestione separata Vitariv e del 30% nel fondo interno Best in Class. Dal punto di vista dei rischi, in una scala da 1 a 7 il prodotto viene inserito nella classe 2, quindi in una fascia bassa di rischiosità. La durata consigliata per l’investimento è indicata in dieci anni. Per 10 mila euro investiti nello scenario positivo il sottoscrittore riceverà a scadenza 13.301 euro, ossia un rendimento medio per ciascun anno del 2,89%. In uno scenario moderato il rimborso al netto dei costi scende a 11.729 euro (1,61% annuo). In un contesto sfavorevole il rimborso si attesta a 10.448 euro (0,44% annuo). Mentre nel caso di stress il capitale rimborsato sarebbe di 9.225 euro (-0,8% annuo). Dal punto di vista dei costi dopo 10 anni il totale stimato si attesta a 2.906 euro, che significa un impatto sul rendimento per anno del 2,27%.
Per Generavalore, che investe il 50% nella gestione separata Gesav e il 50% nella linea di investimento Challenge, il livello di rischio è sempre basso, ossia di grado 2. In questo caso l’orizzonte temporale è di sei anni. Per 10 mila euro investiti lo scenario favorevole prevede un rimborso di 14.183 euro dopo appunto sei anni, ossia con un rendimento medio annuo del 6%. Nello scenario moderato il rimborso si attesta a 12.870 euro (4,3% annuo) e in quello sfavorevole a 11.663 (2,6% annuo). Mentre nello scenario di stress il rimborso è di 7.778 euro (-4,1% annuo). Per quanto riguarda i costi, il totale è 2.184 euro, ossia con un impatto sul rendimento per anno del 2,76%.
Viene collocato in un livello di rischio tra basso e medio-basso il prodotto Aviva Capitale Futuro, con un livello 3 nella combinazione Aviva Aggressiva, Bilanciata e Dinamica e un livello 2 nella combinazione Prudente. In un orizzonte di otto anni e sempre per 10 mila euro investiti la Combinazione Aviva Aggressiva stima in uno scenario favorevole un rimborso al netto dei costi di 21.137 euro (9,81% annuo), mentre nello scenario moderato di 15.084 euro (5,27%) e in quello sfavorevole di 10.939 euro (1,13% annuo). In caso di stress il possibile rimborso è di 5.547 euro (-7,1% annuo). I costi totali dopo 8 anni si attestano a 3.060 euro, quindi l’impatto sul rendimento per anno è del 2,46%.
Il profilo IoVoglio della polizza multiramo IoDomani di Axa è rivolto a un investitore con una media capacità di sopportare il rischio (grado 3). Il periodo di detenzione raccomandato è tre anni. Per 10 mila euro investiti il possibile rimborso al netto dei costi nello scenario favorevole si attesta a 13.280 euro (9,66% all’anno), mentre in uno scenario moderato il rimborso sarebbe di 11.677 euro (5,24%). Nell’ipotesi sfavorevole il rimborso è pari a 10.281 euro (+0,93%), mentre in caso di stress arriva a 7.868 euro (-8% annuo). Il totale dei costi dopo tre anni è 969 euro, quindi l’impatto sul valore di riduzione del rendimento è del 2,81% annuo. Nel caso della Multiequilibrio di Popolare Vita il livello di rischio varia a seconda delle opzioni di investimento e va dal livello 1 (per la gestione separata Orizzonte) al livello 3, che corrisponde a una classe di rischio medio-bassa. Per il fondo interno Crescita Plus il periodo di detenzione raccomandato è di cinque anni e per 10 mila euro investiti nello scenario favorevole il possibile rimborso al netto dei costi arriva a 13.891 euro (+6,94% annuo). Nello scenario moderato si attesta a 11.558 euro (3,01%). Nell’ipotesi di uno scenario sfavorevole il rimborso potrebbe essere di 9.575 euro (-0,89% annuo), mentre in caso di stress si arriva a 6.894 euro (-7,41% ). I costi totali dopo cinque anni sono pari a 1.701 euro, quindi l’impatto sul rendimento per anno è del 2,95%.
Quanto alla unit linked Investimento Energy di Unipol Sai, la linea più aggressiva Valore Dinamico UnipolSai ha un profilo più aggressivo (rischio 4), con ipotesi di restituire 24.153 euro netti nello scenario favorevole (15,8% all’anno) e 4.016 euro (-14,1% annuo) in quello più negativo (considerando un investimento di 10 mila euro e 6 anni di durata). Le commissioni impattano per il 3,06% annuo (2.906 euro).
Nella polizza mista Mediolanum Capital New a premio unico, l’Opzione Step Azionario ha un rischio classificato di grado 3 e un potenziale rendimento nel caso favorevole del 10,34% all’anno su dieci anni (rimborso di 26.745 euro) per un capitale di 10 mila euro e del -8,8% all’anno (3.972 euro) in quello più pessimista. Alti i costi totali, che si attestano al 3,9% annuo dopo dieci anni e sono in valore assoluto di 7.735 euro.
Le Poste propongono la polizza Postevita Soluzione Equilibrio (rischio 3) che ha un periodo di detenzione raccomandato di cinque anni con rendimento nel caso favorevole del 5,64% annuo (13.330 euro il capitale ottenuto su un investimento di 10 mila euro) e perdita del 3,84% in quello di stress (8.354 euro il rimborso). I costi sono all’1,31% annuo con una stima di 780 euro dopo cinque anni.
Intesa Sanpaolo Vita ha in vetrina la polizza mista Progetta Stabilità che nel caso del profilo più aggressivo, il Bilanciato Globale 70 (rischio 3), ipotizzando un investimento di mille euro annui stima un rendimento medio annuo alla fine dell’ottavo anno del 7,8% (11.005 euro) nell’ipotesi favorevole e un -5,15% nel caso di stress (6.507 euro). I costi? Del 2,52% annuo, pari a 882 euro in caso di disinvestimento alla fine dell’ottavo anno. (riproduzione riservata)
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