La serie di urgani, Harvey, Irma e Maria, che hanno contribuito a far salire enormemente i danni coperti da assicurazione nel 2017, conti che grazie anche ai terremoti in Messico, potrebbero raggiungere il record di 135 mld di dollari.
Le perdite complessive potrebbero ammontare a 330 mld di dollari, cifra che rappresenta la seconda più alta mai registrata per le catastrofi naturali. Il solo anno più costoso è stato il 2011, con il terremoto in Giappone, quando si sono registrati danni globali per 354 mld di dollari. La media degli ultimi dieci anni era è di 170 mld di dollari.
E’ quanto emerge dalle stime di Munich Re, dopo che già prima delle festività natalizie l’altro big delle riassicurazioni, Swiss Re, aveva comunicato le sue stime provvisorie sui dann assicurati. Stima che si discosta poco da quella di Munich Re, a $ 136 miliardi.
I danni da fenomeni correlati al meteo hanno nel 2017 assestato un nuovo record, tre volte tanto la media di 49 mld.
In totale si sono registrate 710 catastrofi naturali rilevanti (contro una media di 605), che hanno causato circa 10.000 decessi (cifra molto inferiore alla media decennale di 60.000).
Negli USA il 50% delle perdite (nell’intero Nord America l’83%), contro una media del 32%.
Il solo uragano Harvey ha causato danni per 85 mld, mentre Irma ha causato danni per circa 32 mld.
Per quanto riguarda l’Europa, il gelo improvviso di aprile dopo un periodo di alte temperature ha creato danni percirca 3,3 miliardi di euro all’agricoltura, di cui solo 600 mln assicurati.