di Elena del Maso
Pagamenti da cellulare, sicurezza negli scambi, sicurezza nel trading, blockchain e criptovalute. E’ su questo che le banche e i partner finanziari del primo acceleratore fintech e insurtech avviato da Digital Magics vogliono indagare per capire ambiti di azione, potenzialità e sviluppi di un’economia digitale che corre veloce e sta suscitando l’attenzione, tra l’altro, delle banche centrali. Intesa Sanpaolo , Bnl, Ubi, Sisal, Poste, Banca Sella, Reale Mutua, Creval , Ersel, Innogest sono entrati a far parte di un progetto «per il quale abbiamo ricevuto oltre 50 proposte da sviluppare e sostenere, di queste ne partiranno dieci», spiega Marco Gay, ad di Digital Magics . «Saranno seguite per due mesi e ne sceglieremo sei che concluderanno il programma e saranno presentate all’investor day di giugno. Qui le idee saranno sottoposte alla valutazione dei partner che potranno, assieme a noi, entrare nelle startup attraverso un aumento di capitale».
Gay è stato fino a maggio presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, il rapporto fra mondo digitale e vecchia economia lo interessa molto. «Da un’indagine dell’Unione Europea emerge che l’innovazione digitale arriverà a pesare fino al 4% del pil italiano entro il 2025 e il 2% sarà costituito dagli effetti del piano triennale 2017-2020 legato a Industria 4.0». Ed è per questa ragione che Digital Magics sta lavorando con le sue startup nei settori internet of things, healthtech ed energytech. A fine 2016 le 49 startup operative partecipate da Digital Magics hanno registrato un giro d’affari aggregato di 26,4 milioni, +36,2%. L’attività di scouting e selezione è proseguita nel primo semestre 2017. «Abbiamo acquisito otto nuove partecipazioni, incluso l’investimento nel veicolo Withfounders, che già ne detiene nove, oltre a una quota in un fondo di seed capital di diritto americano», prosegue Gay.
Al 30 giugno le società operative in portafoglio sono quindi salite a 66, di cui 36 startup innovative e sette pmi inovative. In particolare 12 partecipazioni hanno registrato ricavi aggregati 2016 per 14,4 milioni, in crescita del 60%: si tratta di 4w MarketPlace (digital advertising), Almadom.us (internet of things), Buzzoole (digital marketing communication, marcom), Epic sim (Fintech), Leevia (digital marcom), Prestiamoci (fintech, qui Digital Magics ha il 16,8%), Quomi (foodtech), Sottile-Diet to go (foodtech), Talent Garden (digital community, Digital Magics detiene il 19%), Taskhunters (e-commerce display), Volumeet (social network) e Xoko–Hotelbrand (traveltech). «Per Talent Garden, primo co-working europeo, abbiamo progetti di espansione all’estero. L’idea è aprire uffici in Irlanda, Austria e Danimarca», aggiunge Gay.
Al 30 giugno l’indebitamento finanziario netto di Digital Magics , in seguito all’aumento di capitale di 5 milioni, era di 163mila euro contro 3,9 milioni a fine 2016, con disponibilità liquide per oltre 4 milioni. Il valore della produzione è stato di 1,2 milioni (1,4 nel 2016) con un ebitda negativo per 410 mila euro (positivo per 153mila euro nel 2016) e un risultato netto negativo per 1,3 milioni (in rosso per 230mila euro un anno prima) in seguito alla svalutazione dei crediti e della partecipazione nella startup digitale Digital Events srl.
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