Dai dati emersi dall’ultima ricerca di UniSalute sembra che i genitori delle nuove generazioni siano molto più attenti alla salute e all’alimentazione dei propri figli rispetto al passato.
Dalla ricerca emerge il fatto che stia entrando nelle case degli italiani il concetto che alimentazione e attività fisica sono fondamentali per la salute e il benessere psico-fisico delle persone, a partire dalle prime fasi dell’infanzia. Un’alimentazione equilibrata e la pratica di un’attività fisica regolare sono fattori protettivi importanti contro le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e l’obesità; in particolare poi una dieta sana, equilibrata e varia è il punto di partenza per il benessere ed il primo passo per prevenire alcune tra le malattie più diffuse tra i giovani, come ad esempio l’obesità. E’ giusto quindi trasmettere le corrette abitudini quotidiane fin da subito per prevenire le malattie e di conseguenza per migliorare la qualità della vita.
E gli italiani pare lo stiano facendo. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, sul lato alimentazione ben il 73% degli italiani ha ammesso di far mangiare ai propri figli cose sane e leggere; il 36% degli intervistati vuole avere la situazione alimentare dei figli sotto controllo e decide di farli mangiare a casa a pranzo e a cena, mentre il 20% predilige il biologico e tanta frutta e verdura.
Sul piano sportivo, un cospicuo 55% fa fare attività fisica al proprio figlio più di una volta a settimana, il 24% una volta a settimana e solo il 14% ha ammesso di farsi bastare quella che già fa a scuola.
E a proposito di scuola, i genitori intervistati non si dichiarano pienamente soddisfatti dell’offerta formativa a livello di attività motoria: secondo quasi la metà (49%) occorrerebbe aumentare le ore di ginnastica per incentivare i bambini a svolgere più attività fisica; il 24% non si dice soddisfatto ma ammette che a suo figlio va bene così mentre il 27% è convinto che svolgere attività motoria una volta a settimana vada più che bene.
Gli sforzi che i genitori italiani stanno compiendo sui propri figli in campo salutistico sono confermati dal Sistema di Sorveglianza Okkio alla Salute, promosso dal Ministero della Salute/CCM (Centro per il Controllo e la prevenzione delle Malattie), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha rilevato nel 2017 una diminuzione del 13% in meno di dieci anni di bambini obesi e in sovrappeso nel nostro Paese. Nonostante la strada sia ancora molto lunga (rimaniamo comunque tra le prime nazioni nella classifica dei peggiori Paesi europei per obesità infantile) è certamente un segno molto positivo che si spera prosegua in questa direzione.