Banca Generali ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con un utile netto in crescita tendenziale del 24% a 147,4 milioni di euro. Il margine di intermediazione è salito del 19,1% a 384,3 mln. In crescita anche le commissioni di gestione (+18,9% a 430,6 mln) e il margine d’interesse (+6% a 47,1 mln).

Sul fronte della raccolta netta, in ottobre l’istituto ha incamerato altri 555 milioni di euro, portando le masse complessive a 53,8 miliardi di euro, che corrisponde a un progresso del 19% su base annua.

La crescita ha spinto la banca a rivedere al rialzo le stime di raccolta per l’esercizio in corso, che ora vengono stimate a 6,5 miliardi di euro dai 5,5 precedenti. Per quanto riguarda gli indicatori patrimoniali, il Cet1 ratio su base transitional si è rafforzato al 17,8% e il Total Capital è salito al 19,6%, con un miglioramento rispettivamente di 110 e 120 punti base rispetto allo scorso anno.

L’amministratore delegato Gian Maria Mossa ha osservato che Banca Generali «ha basi sempre più solide per chiudere al meglio l’esercizio e affrontare con slancio le rinnovate sfide dei prossimi mesi». Mossa si è detto «molto soddisfatto per il forte trend di crescita della banca, che si avvia verso un finale d’anno all’insegna di nuovi massimi nella raccolta». In base all’accelerazione riscontrata su questo fronte negli ultimi mesi, l’istituto ha deciso di migliorare le previsioni. Inoltre, ha aggiunto l’a.d., «abbiamo continuato a sviluppare la crescita dimensionale e nuovi progetti innovativi senza sacrificare il risultato netto, che continua a crescere a doppia cifra grazie all’efficienza operativa, e gli indici patrimoniali che si rafforzano ulteriormente su livelli d’eccellenza».

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