UnipolSai ha riorganizzato la propria offerta nel comparto dei PIP (patrimonio gestito globale di circa 543 milioni di euro); e lanciato il nuovo PIP Multiramo UnipolSai Previdenza Futura, che si affianca al PIP di Ramo I, attualmente a listino che alla fine dell’anno verrà chiuso alla vendita e fuso con gli altri 4 PIP precedentemente messi in run off.
La compagnia intende dunque di puntare su un prodotto multiramo che offre opportunità di rendimenti più elevati nel lungo periodo, orizzonte temporale tipico di un prodotto previdenzale.
In un contesto di innalzamento dell’età pensionabile, allungamento della prospettiva di vita e peggioramento del tassi di natalità si registra un significativo aumento progressivo degli aderenti alle forme di previdenza complementare: alla fine del 2016 erano circa 7,8 milioni, in crescita del 7,6% rispetto al 2015, raggiungendo circa un terzo del potenziale dei lavoratori attivi.
Ancora più marcato l’aumento degli aderenti ai “nuovi” PIP con un incremento di adesioni nel 2016 di circa il 10,5% rispetto al 2015, con oltre 2,8 milioni di aderenti.
Chi aderisce al PIP Unipolsai ha la possibilità di accantonare periodicamente somme anche contenute, con un’ampia flessibilità nei versamenti e con il vantaggio di ripartire l’investimento su due motori finanziari, la Gestione separata “Previattiva UnipolSai” (ramo I) ed il Fondo interno azionario “PreviGlobale” (ramo III). Stessa flessibilità è garantita nella scelta della quota dell’investimento destinato alla gestione separata e al Fondo azionario interno (combinazione libera).
In alternativa si può “essere guidati” nella scelta iniziale e soprattutto nel corso della lunga fase di accumulo affidandosi al “Programma Life Cycle” per la ripartizione dei premi sui due motori finanziari. Le scelte iniziali della Combinazione Libera o del Life Cycle, si possono modificare durante tutta la fase di accumulo.
Life Cycle è un meccanismo che, in base all’età dell’aderente, individua in modo automatico le percentuali da investire nella componente ramo I e ramo III e le modifica nel tempo. L’obiettivo è quello di avere una maggiore esposizione ai mercati finanziari da giovani, quando l’orizzonte temporale è lungo, e di ridurla con l’avvicinarsi all’età pensionabile.
La ripartizione dei versamenti avviene gradualmente: ogni anno il 5% del capitale passerà dal ramo III al ramo I. Per fare un esempio: fino ai 42 anni, ovvero quando mancano più di 25 anni alla pensione, i versamenti vengono investiti al 100% nel Fondo Interno, che ha un livello di rischio più elevato, ma con aspettative di rendimento maggiori. Una volta compiuto il 43° anno inizia una fase di graduale riallocazione delle percentuali, con spostamento del 5% ogni anno verso la Gestione Separata.
In questo modo si arriva a raggiungere il 100% investito nel ramo I a 62 anni; quando mancano 5 anni alla pensione ed è opportuno mettere al sicuro la singola posizione previdenziale, visto che le rivalutazioni del capitale investito nella Gestione Separata sono consolidate di anno in anno e non possono mai essere negative.