Zurich Insurance si attende di dover pagare risarcimenti per 700 milioni di dollari nel terzo trimestre per gli uragani Maria, Irma e Harvey.
Il gruppo svizzero ha detto che le perdite totali al netto delle tasse dovrebbero aggirarsi intorno ai 620 milioni, ma non dovrebbero intaccare la solidità finanziaria e la flessibilità del capitale.
Irma, Harvey e Maria hanno di recente spazzato via anche l’ottimismo dei colossi del settore riassicurativo sui target di risultato netto. La società di riassicurazione tedesca, Hannover Re, potrebbe mancare gli obiettivi sull’utile del 2017 a causa dei costi che dovrà sostenere in seguito alle recenti catastrofi naturali. È probabile che tale cifra supererà il budget della compagnia previsto per le grandi perdite.
La società aveva previsto un utile netto di oltre 1 miliardo di euro (1,2 miliardi di dollari) per quest’anno. Il budget per le perdite di Hannover Re, che ammonta a 825 milioni, potrebbe assorbire i costi legati al passaggio di Harvey e Irma, ma il più recente uragano Maria, assieme al terremoto in Messico, metterà sotto pressione la sua capacità. Tuttavia, Hannover Re afferma che può ancora permettersi il pagamento di un dividendo uguale a quello dell’anno precedente.
Anche altre società assicurative rischiano di mancare la guidance sugli utili a causa delle catastrofi naturali. Tra queste c’è Munich Re. La compagnia tedesca potrebbe riportare una perdita nel terzo trimestre. Per l’intero esercizio fiscale, la società aveva previsto un utile al netto delle tasse tra 2 e 2,4 miliardi di euro (2,4-2,86 miliardi di dollari). A detta della compagnia tedesca, gli assicuratori e i riassicuratori non sono ancora in grado di quantificare l’impatto dei due uragani, ma la base di capitale di Munich Re rimane solida anche dopo i danni causati dalle tempeste.
Appena dopo il passaggio di Irma, la società Air Worlwide ha tagliato le stime sulle perdite provocate dai danni in un range tra 20 e 40 miliardi di dollari, in calo dai precedenti 65 miliardi. Tra i riassicuratori privati più esposti a questi danni dovrebbero esserci Lloyd’s, Allianz, Tokyo Marine Holdings ed Everest Re Group, secondo le stime di Moody’s Si tratta, in ogni caso, di cifre gestibili. Allianz , per esempio, ha stimato dopo Irma un’esposizione netta per 200 milioni di euro, meno del 2% degli utili operativi attesi per l’intero anno.
Gli analisti di Wells Fargo hanno previsto che i grandi riassicuratori quotati statunitensi dovrebbero mettere in conto perdite pari, in media, al 70% degli utili attesi per tutto il 2017. Secondo gli analisti, per poter far aumentare i canoni riassicurativi le perdite da catastrofi dovrebbero arrivare a 100 miliardi di dollari.