di Marco Fusi – MF-DowJones
Anche Deutsche Asset Management entra nel mondo dei Pir con il Multi Asset Pir Fund, in collocamento presso gli sportelli Deutsche Bank e la rete dei Promotori Finanziari di Finanza & Futuro Banca. Il fondo investe sia in azioni che in obbligazioni, con un profilo di rischio assimilabile a quello di un portafoglio bilanciato con un peso sul mercato azionario italiano pari al 30% e una componente di obbligazioni societarie italiane intorno al 40%. Il restante 30% viene investito a livello globale per realizzare la massima diversificazione possibile. «Questo fondo rappresenta la risposta di Deutsche Am alla grande opportunità di investire nell’economia reale del nostro Paese», spiega Mauro Castiglioni, head of asset management Deutsche AM Italia. «Il nostro fondo, oltre a supportare l’economia reale italiana in una fase nella quale è tornata a crescere, offre un team di gestori e screening di valutazione delle aziende fatto da un player internazionale. Il fondo unisce i benefici consentiti dalla legge a un 30% di asset investiti globalmente. Avendo un orizzonte temporale di lungo termine dal momento che servono almeno 5 anni per ottenere il vantaggio fiscale, abbiamo pensato che fosse importante aggiungere un’ulteriore quota di diversificazione». Castiglioni conferma, inoltre, la sua visione positiva sulle Pmi italiane e si aspetta che i Pir portino a un circolo virtuoso incrementando anche il numero di quotazioni. «Siamo convinti che l’Italia sia un Paese con tante belle aziende. La nostra visione sulle Pmi italiane è positiva e lo era già nei mesi scorsi. Gestendo dei fondi small cap europei la quota degli investimenti italiani negli ultimi 18 mesi è cresciuta molto. Il contributo alla performance di queste small cap è stato molto positivo».
Sul tema di possibili nuove ipo grazie ai Pir, Castiglioni ha aggiunto che «la nascita di questo prodotto ha tra le tante sue possibilità proprio l’apertura a mercati di aziende molto sane che possano pensare di crescere con capitali in maniera più veloce. Abbiamo eccellenze, che vanno verso l’export e che in questo momento non sono quotate. Ci aspettiamo che nei prossimi 3-5 anni i Pir contribuiranno anche a questo». Infine, sul fronte economico l’esperto evidenzia che «tutti i segnali fanno pensare che stiamo veramente andando incontro a una stagione più serena; le aspettative sul terzo trimestre sono molto positive con un contributo dal turismo che sarà decisamente più elevato rispetto all’anno scorso». (riproduzione riservata)
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