Generali vuole aumentare la propria partecipazione nelle banche italiane: lo ha detto l’a.d. Philippe Donnet. «Siamo il secondo azionista dopo lo Stato italiano nel Monte dei Paschi di Siena, e giocheremo questo ruolo di secondo azionista». Donnet si è quindi soffermato su Carige, ribadendo che la conversione del bond della banca ligure «non è all’ordine del giorno». Un concetto che l’a.d. del Leone aveva già espresso recentemente.
Più volte si era parlato dell’ipotesi di convertire il bond subordinato da 160 milioni di euro emesso nel 2008 e che, in parte, fa capo a Generali. Solo il titolo sottoscritto dalla compagnia assicurativa, che poi ne aveva ceduto 80 milioni a fondi hedge, ha la caratteristica di non staccare cedole ed essere un perpetual (scadenza 2050), dunque assimilabile al capitale e per questo più facilmente convertibile. L’eventuale operazione avrebbe consentito a Carige di rafforzare il capitale e a Generali di entrare nel capitale azionario dell’istituto.
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