di Matteo Fusi
L’uragano Harvey colpisce il settore petrolifero. Gli analisti di Equita sim hanno osservato che, tra gli effetti dell’uragano che ha colpito il Texas c’è anche la chiusura temporanea di diverse raffinerie basate nella zona, con la temporanea uscita dal mercato di capacità di raffinazione.
Ad esempio, Tenaris ha comunicato che da ieri gli impianti di Houston, Freeport e Bay City sono stati chiusi a causa delle piogge e delle inondazioni. Il gruppo ha precisato di aver bloccato fin da venerdì tutte le attività negli impianti e negli uffici amministrativi di Bay City, dal momento che le autorità locali avevano proclamato lo stato di evacuazione nella contea di Matagorda. “Tenaris continua a monitorare l’impatto della tempesta e riaprirà le attività quando sarà sicuro farlo”, ha fatto sapere il gruppo.
“La ripresa delle lavorazioni è comunque attesa entro il fine settimana e quindi non vediamo impatti sostanziali sui titoli del settore”, hanno aggiunto alla sim. “Per quanto riguarda Saras , il gruppo non ha pubblicato aggiornamenti sui margini di raffinazione benchmark durante il mese di agosto, ma stimiamo che si siano mantenuti sui livelli alti di luglio e di inizio agosto, ovvero attorno ai 4-5 dollari al barile, e superiori quindi alla media del secondo trimestre di 3,8 dollari al barile. In termini di premio sul benchmark, gli ultimi due mesi hanno evidenziato un miglioramento dello spread di conversione ma una contrazione del heavy-light spread. Nel complesso i trend correnti sono coerenti con le nostre stime. Confermiamo sul titolo il rating buy, con un target price a 2,34 euro “.
Ma nonostante l’impatto negativo sulla produzione dell’uragano, il prezzo del greggio è ancora in flessione, con il Wti a 45,94 dollari e il Brent a 51,27 dollari.
A Piazza Affari il titolo Saras sale dell’1,7% a quota 1,977 euro, mentre va in rosso Tenaris (-1,69% a 11,03 euro).
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