di Nicola Mondelli
L’ipotesi ventilata dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, di consentire ai giovani che ai fini pensionistici sono già in pieno regime di calcolo contributivo di potere riscattare gratuitamente il corso legale di laurea, è attesa a settembre al varco. Probabilmente sarà con la legge di bilancio che si capirà se il governo e la maggioranza fanno sul serio. Importante in tal senso è il sostegno all’ipotesi espresso da Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione e Beni Culturali del Senato, e renziano.
Una eventuale, e certamente auspicabile, trasformazione della ipotesi in una proposta di legge dovrebbe in ogni caso definire precisi paletti entro i quali sarebbe consentito accedere al beneficio del riscatto gratuito, oltre a definire con chiarezza i requisiti da possedere e, soprattutto, eliminando ogni tentativo di estendere a todos caballerosil beneficio tra i quali, in primis, i fuoricorso.
Un’altra ipotesi d’agosto, formulata anche questa dal sottosegretario Baretta, prevede l’introduzione nella prossima legge di bilancio, sempre al fine di favorire i giovani, una pensione di garanzia consistente in un assegno minimo da destinare a quanti in un prossimo futuro avranno, per effetto del sistema di calcolo contributivo, pensioni tanto modeste da non potere garantire almeno una altrettanto modesta vita da pensionato.
Questa di una pensione di garanzia sembra essere, al momento dato, una ipotesi che potrebbe raccogliere consensi tanto dalle organizzazioni sindacali quanto dalle forze politiche attualmente rappresentata in Parlamento.
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