di Paola Valentini
Secondo miglior utile semestrale della storia per Azimut , dopo il record raggiunto nel primo semestre del 2015 (180 milioni). Il gruppo presieduto da Pietro Giuliani ha registrato nel periodo gennaio-giugno profitti per 121,2 milioni, quasi il doppio (+87%) rispetto ai 67,8 milioni dello stesso periodo 2016. Il record era stato raggiunto nel primo semestre del 2015 (180 milioni).
Una crescita da ascrivere al forte incremento delle commissioni di performance, che hanno beneficiato del buon andamento dei mercati, salite a 81,6 milioni dai 41,3 milioni del primo semestre 2016. Bene anche le commissioni di gestione, sostenute dall’incremento delle masse, aumentate di quasi 60 milioni a 299 milioni.
I ricavi consolidati sono stati pari a 415,4 milioni, + 33%, e il reddito operativo consolidato si è attestato a 149,8 milioni dai 72,8 milioni dello scorso anno.
Il totale delle masse gestite a fine giugno 2017 ha raggiunto 38,4 miliardi. Il dato comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato arriva a 47,2 miliardi.
La raccolta netta nei primi sei mesi dell’anno è stata di 3,4 miliardi, anche grazie al consolidamento e alla crescita organica delle masse di alcune joint venture estere che hanno portato il peso delle masse fuori dall’Italia a raggiungere il 21% del totale. La posizione finanziaria netta consolidata a fine giugno 2017 risultava positiva per 34,8 milioni (era di 192,2 milioni a fine dicembre 2016 e 194,3 milioni a fine giugno 2016). Nel semestre sono stati pagati dividendi ordinari per 133 milioni, sono state eseguite le prime due tranche di buyback per un totale di 50 milioni e sono state fatte acquisizioni all’estero per 15 milioni.
Positiva l’attività di reclutamento di consulenti finanziari e private banker: nel primo semestre 2017 il gruppo e le sue divisioni hanno registrato 36 nuovi ingressi, portando il totale del gruppo Azimut a fine giugno a 1.626 unità.
“I dati mostrano che nel corso del secondo trimestre è proseguito con efficacia il piano di contenimento dei costi, cresciuti meno che proporzionalmente rispetto all’aumento dei ricavi conseguiti nel periodo, con evidenti impatti positivi a livello di margine operativo e di utile”, ha sottolineato Sergio Albarelli, ceo di Azimut .
Azimut ha chiuso la seduta con rialzo di oltre il 3%.
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