Una serie di forti temporali con grandine e tornado negli USA: questi gli eventi significativi a livello di catastrofi naturali nel I semestre dell’anno. Munich Re ha segnalato nella sua statistica 6 importanti temporali che hanno causato danni per miliardi di dollari. Nel resto del mondo si è trattato di un semestre relativamente tranquillo.
I danni economici globali sono stati pari a US$ 41 mld. Un semestre decisamente positivo se si confrontano i danni economici complessivi dei primi 6 mesi del 2016, pari a US$ 111 mlde la media degli ultimi dieci anni pari a US$ 102 mld.
I danni a carico delle assicurazioni sono stati pari a US$ 19.5 mld (I sem 2016: US$ 32 mld; media 10 anni US$ 29mld).
La percentuale dei danni assicurati (quasi la metà del totale) è più alta del solito, a causa del fatto che la maggior parte degli eventi ha avuto luogo negli USA, in zone ad alta penetrazione assicurativa. Nello stesso periodo del 2016 i danni assicurati erano due terzi dei danni totali.
La catastrofe maggiore del semestre è stata causata dalle inondazioni in Perù (causate da El Niño) tra febbraio e mazo, con danni per US$ 3.1 mld, di cui 380 mln assicurati. Il ciclone Debbie, che ha colpito la costa del Queensland in Australia a fine marzo: danni globali per US$ 2.7 mld, di cui assicurati 1.4 mld.
L’evento più costoso per gli assicuratori è stato il temporale di inizio maggio negli USA, con danni assicurati per US$ 1.8 mld su un totale di 2.2 mld di danni.
In Europa, i danni totali sono ammontati a US$ 5 mld (€4.4 mld) con danni a carico del settore assicurativo per US$ 1.9 mld (€1.7 mld), ben al di sotto della media (13,4 e 4,7 mld).
In Asia/Pacifico e Australia le catastrofi naturali hanno causato danni totali per US$ 9.2 mld, con US$ 2.1 mld di danni assicurati.
In totale Munich Re ha registrato 350 eventi.